Cosa sapere sulle elezioni in Nicaragua
Il presidente uscente Ortega si è dato da fare tra leggi e nomine pur di potersi ricandidare, l'opposizione lo accusa già di frode
Sabato scorso il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha dichiarato che si ricandiderà alle elezioni del prossimo 6 novembre. Alcuni sostengono che si tratta di una candidatura illegale perché la costituzione del Nicaragua proibisce di ricoprire due mandati presidenziali consecutivi. Una sentenza della Corte suprema del Nicaragua, composta in maggioranza da persone vicine allo stesso Ortega, ha però sancito che la norma costituzionale non può essere applicata all’attuale presidente.
Ortega è un ex guerrigliero sandinista ed è stato un importante dirigente del Fronte sandinista di liberazione nazionale, il movimento – e poi partito politico – di ispirazione marxista che nel 1979 ha fatto cadere il regime di Anastasio Somoza Debayle. Nel 1984 Ortega è stato eletto presidente del Nicaragua con il 67 per cento dei voti. Tra i leader politici a cui si ispira ci sono Fidel Castro e Hugo Chávez. Qualche giorno fa ha dato il suo sostegno al dittatore libico Gheddafi, definendolo «fratello».
Sabato scorso Ortega ha accettato la nuova candidatura per il Fronte sandinista dicendo che «è una battaglia di tutti». Si tratta dell’unica candidatura emersa all’interno del FSLN ed è stata accettata all’unanimità da tutti i delegati. Questa è la sua sesta candidatura alla presidenza a partire dal 1984. La sua candidatura però ha suscitato molte critiche, tra cui quelle di Dora María Téllez, storica comandante della rivoluzione sandinista, che l’ha definita illegale: «se il Consiglio elettorale supremo deciderà di accettarla, i voti che Ortega riceverà saranno illegali e potranno essere rifiutati come nulli. Questa candidatura è inaccettabile nazionalmente e internazionalmente: è la più grande frode di queste elezioni». Il Fronte sandinista dovrà presentare la candidatura di Ortega al Consiglio elettorale supremo entro il 9 marzo. Al di là dei dubbi sulla sua regolarità, comunque ci sono altri problemi in vista. Il mandato dei giudici elettorali, infatti, sarebbe scaduto un anno fa, ma Ortega l’ha prorogato scavalcando i poteri dell’Assemblea nazionale così da avere un certo controllo sull’organo elettorale.
Ortega sfiderà l’ex presidente Arnoldo Alemán, in carica dal 1997 al 2002. Alemán è stato condannato a vent’anni di carcere per corruzione e in seguito è stato rilasciato su decisione della Corte suprema. L’ex presidente si è scusato con gli elettori e ha chiesto loro di dargli un’altra occasione. Al momento i sondaggi riportano che il 23 per cento degli elettori avrebbe intenzione di votare Alemán, mentre il 36 per cento è indirizzato verso Ortega. C’è un terzo candidato, poi: si chiama Fabio Gadea, è un impresario radiofonico di 79 anni ed è a capo della coalizione “Unità nicaraguanense per la Speranza”. La coalizione comprende partiti liberali, di centro e di centro-sinistra, e aspira a ripetere l’impresa della coalizione moderata guidata da Violeta Chamorro, che nel 1990 vinse le elezioni sconfiggendo Ortega e il Fronte sandinista.
foto: MIGUEL ALVAREZ/AFP/Getty Images