La guerra delle nomine
Claudio Tito su Repubblica racconta la guerra tra Letta e Tremonti per il ricambio dei vertici di ENI, ENEL, Finmeccanica, Terna...
Entro il 4 aprile del 2011 il ministero dell’Economia dovrà presentare la lista dei suoi candidati per i consigli di amministrazione delle società che controlla: ENI, ENEL, Terna, Finmeccanica. Claudio Tito su Repubblica oggi racconta le ipotesi in discussione e i termini della trattativa, che vedrebbe contrapposti il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
È la battaglia finale. Per ridisegnare la geografia del potere. E per occupare le posizioni per il “dopo”. Ossia per il “dopo-Berlusconi”. Lo scontro che da qualche mese segna il rapporto tra Gianni Letta e Giulio Tremonti, infatti, non riguarda solo la prossima imponente tornata di nomine nelle aziende “pubbliche”. Ma misura l´egemonia che i due grandi “blocchi”, avversari pur se nella stessa maggioranza, sono in grado di esercitare.
Una lotta che interseca le società detenute dal Tesoro ma anche soggetti privati come Telecom o Generali. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio contro il ministro dell´Economia e viceversa. Una contesa senza esclusione di colpi che si sta inasprendo proprio in vista della designazione dei vertici di grandi aziende come Eni, Enel, Finmeccanica e Terna. Gruppi che – dicono alla presidenza del consiglio – producono il 20% del pil italiano. E che quindi costituiscono il “potere reale” del Paese.
Il braccio di ferro rischia di penalizzare non pochi dei manager in carica. E ha costretto la scorsa settimana Silvio Berlusconi ad “ammonire” i due contendenti: «O trovate un accordo o decido io da solo». Su un punto, però, sono tutti d´accordo: eliminare finiani e centristi dai cda. Il rapporto di 6 a 3 per la maggioranza in tutti i board sarà rispettato in maniera rigidissima. E così ne pagheranno le conseguenze uomini come Pierluigi Scibetta (Eni), Alessandro Luciano (Enel) o Piero Gnudi (presidente Enel).