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  • Mercoledì 2 marzo 2011

Abolire una città

La storia di Vernon, il comune con 90 abitanti e 55mila lavoratori che la California vuole sciogliere

Vernon è una piccola città di 13 chilometri quadrati, si trova nella Contea di Los Angeles, ha 91 abitanti e conta circa 1.800 attività commerciali. Vista dal satellite, la cittadina appare come una serie sterminata di capannoni industriali ed è difficile identificare i pochi edifici pubblici e le case. Vernon è anche uno dei centri urbani più corrotti e mal gestiti nella storia recente della California, spiega Adam Nagourney sul New York Times, e da qualche mese sta lottando per mantenere il proprio status di comune autonomo.

Le autorità statali hanno avviato una massiccia campagna per abolire la città e ricondurla sotto la gestione della Contea di Los Angeles come area “non incorporata”. Vernon perderebbe così la propria personalità giuridica e molte autonomie, cosa che non piace ai tanti industriali che hanno le loro attività nella zona e che beneficiano delle leggi cittadine e in alcuni casi dell’alto livello di corruzione.

Il democratico John A. Pérez è il presidente dell’Assemblea legislativa, la camera bassa del parlamento della California, ed è tra i primi firmatari della proposta di legge per togliere a Vernon lo status di città: «Ho provato una forte frustrazione per il caso di Vernon per molto tempo. […] Più me ne sono occupato, più mi sono accorto di quanto fosse il centro di una enorme corruzione».

Contro l’offensiva lanciata dallo Stato, le autorità locali di Vernon hanno investito grandi risorse per assoldare lobbisti, consulenti politici ed esperti di comunicazione. I politici locali puntano su tre elementi per difendere l’autonomia della città: l’Assemblea non ha l’autorità per abolire la città, rendendo l’area non incorporata ci sarebbe una consistente fuga degli imprenditori e i casi di corruzione denunciati da Pérez fanno ormai parte del passato. Dalla scorsa settimana, una pubblicità televisiva dal costo di 65mila dollari viene trasmessa su alcune emittenti per contestare il progetto.

Ieri si è tenuta una manifestazione contro Peréz e la sua proposta cui hanno partecipato diverse centinaia di persone. L’iniziativa del presidente dell’Assemblea preoccupa i tanti che ogni giorno raggiungono Vernon per lavorare negli stabilimenti della zona. La città ha solamente 90 abitanti, ma ogni giorno si popola di quasi 55mila lavoratori.

La battaglia sta mettendo in luce la stranezza di una città che è distinta da Los Angeles, uno dei tanti municipi creati appositamente per attirare affari. Ci sono circa 30 abitazioni in tutta Vernon, ognuna delle quali occupa 80 metri quadri, incastrate tra capannoni e silos. Le case sono proprietà della città e sono occupate, al prezzo di 110 dollari per stanza da letto, dai membri del Consiglio della città e da alcuni impiegati del comune, così da creare, dicono i critici, un elettorato molto coeso che ha consentito alla città di rimanere isolata dai cambiamenti politici.

Secondo molti osservatori, Vernon avrebbe dunque un serio problema di democrazia. I pochi che abitano in città, e che hanno diritto di votare per le cariche locali, sono dipendenti o proprietari delle principali attività commerciali della zona e sono quindi interessati a preservare il controllo o amicizie importanti nel Consiglio cittadino. Leonis Malburg è stato per cinquant’anni di fila il sindaco della città ed ha smesso di esserlo solo in seguito ad alcune accuse di corruzione. I suoi due successori più recenti hanno avuto ugualmente problemi con la legge, uno per aver speso i soldi della città per benefici personali, l’altro per conflitto d’interessi e appropriazione indebita di fondi pubblici.

Vernon riesce ad attirare gli imprenditori grazie a un regime di tassazione molto basso per le imprese. Non avendo particolari spese per servizi pubblici, come biblioteche, parchi cittadini e servizi sociali, la città riesce a mantenere i conti in ordine. Tutto a scapito delle città vicine, che si devono occupare di decine di migliaia di abitanti, ma di poche imprese, perché i loro cittadini vanno poi a lavorare a Vernon. Diventando una città non incorporata, impresari e uomini di affari dovrebbero affrontare regimi di tassazione più alti e dovrebbero rinunciare ad alcuni incentivi per l’utilizzo delle risorse energetiche, cosa che renderebbe meno vantaggiosa la loro permanenza a Vernon.