I cannoni di Henry Morgan
A Panama sono stati ritrovati e recuperati gli armamenti di uno dei più grandi pirati della storia
Un team di archeologi panamensi e statunitensi ha recuperato a Panama sei cannoni che sembrerebbero appartenere a Henry Morgan, uno dei più celebri pirati di tutti i tempi: quello a cui Salgari si ispirò per scrivere del Corsaro Nero, per capirci; quello per cui il cantautore Morgan ha deciso di chiamarsi Morgan; quello che salta fuori anche nei film sui Pirati dei caraibi. Se l’ipotesi fosse confermata, si tratterebbe dei primi reperti archeologici che hanno a che fare con il leggendario corsaro gallese.
Henry Morgan visse a metà del Diciassettesimo secolo e non fu solo un pirata. La sua grande abilità di corsaro e la sua assenza di scrupoli portarono l’Impero britannico ad assoldarlo per attaccare e saccheggiare i vascelli e le città nemiche – soprattutto spagnole – e per proteggere le colonie di Barbados e della Giamaica: tutte cose che la Marina Reale non era in grado di fare come le avrebbe fatte lui. In pochi anni Morgan divenne il terrore degli Spagnoli nei Caraibi. Per ricompensarlo, il re inglese Carlo II lo nominò baronetto nel 1674 – come aveva fatto a suo tempo la regina Elisabetta con il pirata Francis Drake – e lo fece governatore della Giamaica. Morgan non si impegnò molto nelle attività di governo: preferiva di gran lunga ubriacarsi e fare baldoria. Dopo tre anni venne escluso dal consiglio della colonia e sospeso da ogni funzione. Morì cinque anni dopo per cirrosi epatica, all’età di 53 anni.
Il ritrovamento è avvenuto nel luogo di una delle imprese più significative della vita di Morgan. Nel 1670 il pirata e un equipaggio di 470 uomini conquistarono un forte – il forte San Lorenzo – che si affacciava lungo la costa caraibica a protezione di Panama, la città più ricca del Vicereame della Nuova Spagna. Morgan e i suoi uomini iniziarono a risalire il fiume Chagres per dare l’assalto a Panama, ma la nave su cui si trovava Morgan e almeno altri tre vascelli si schiantarono sulla scogliera di Las Lajas e affondarono. Morgan e il suo equipaggio riuscirono a salvarsi e a raggiungere la riva a remi. Nel frattempo gli spagnoli – sapendo dell’imminente attacco – avevano caricato la maggior parte delle ricchezze della città su un vascello, mettendole in salvo. Quando Morgan e i suoi uomini arrivarono trovarono ben poche ricchezze, e distrussero completamente la città che venne completamente ricostruita qualche chilometro più a ovest.
Nel 2008 un team di archeologi statunitensi-panamensi ha iniziato a esplorare la bocca del fiume Chagres, e nei pressi della scogliera di Las Lajas ha scoperto una batteria dei sei cannoni ricoperti da strati di roccia sedimentaria accumulata nel corso dei secoli. I cannoni sono stati recuperati due anni dopo e ieri gli esperti hanno reso noti i risultati dei loro studi e delle loro analisi. I cannoni sembrano risalire al XVII secolo, cinque di loro sono molto probabilmente francesi. James P. Delgado, coordinatore del team di studiosi, ha spiegato che la nave di Morgan «era un vascello francese che il pirata aveva conquistato». Inoltre, «il fatto che i cannoni non siano tutti uguali è proprio il genere di cosa che ti aspetteresti da un corsaro: questa gente afferrava tutto quello che poteva». Sul fondale del fiume ci sono almeno altri due fucili, un’ancora, alcuni oggetti di ceramica, bottiglie e altri manufatti. I magnetometri indicano la presenza di altri oggetti metallici ancora più in profondità. Delgado ha spiegato che «gli unici relitti che sappiamo essere affondati nella zona sono quelli di Morgan». Una vecchia mappa, trovata negli archivi locali, indica il luogo dove affondarono i vascelli di Morgan, che è esattamente il posto in cui sono stati ritrovati i cannoni.
Photo by Hulton Archive/Getty Images