La migrazione delle farfalle in Messico
Con la stagione fredda, a milioni volano dal Nordamerica verso le calde foreste messicane
Se vuoi capire come se la cava il clima, dai uno sguardo a che cosa combinano le farfalle monarca (Danaus plexippus). Alle prime avvisaglie della stagione fredda, questi insetti che popolano il Canada e gli Stati Uniti migrano verso il caldo, volando per circa cinquemila chilometri. Il loro viaggio termina solitamente in una grande foresta a ovest di Città del Messico. Di notte trovano rifugio tra le fronde degli alberi, mentre di giorno milioni di farfalle volano trasformando l’azzurro del cielo in un colore caldo e ambrato, spiegano sull’Economist.
Questa meraviglia naturale deve affrontare due pericoli. Nelle zone a nord in cui si nutrono e si riproducono le farfalle, gli imprevedibili cambiamenti atmosferici stanno minacciando la loro sopravvivenza. L’estate fredda in Canada e negli Stati Uniti del 2009 ha fatto sì che nell’inverno seguente ci fossero meno farfalle in Messico rispetto a tutti gli altri anni a partire dal 1994, quando sono stati realizzati i primi censimenti. La deforestazione nell’area del Messico in cui le farfalle stabiliscono la loro base, avvenuta illegalmente, ha reso ulteriormente più complicato il loro soggiorno invernale.
Nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni, questi insetti non demordono. Questo inverno le farfalle hanno occupato quattro ettari di foresta messicana, circa il doppio rispetto all’occupazione dello scorso anno. È un dato incoraggiante, dicono gli esperti, ma deve comunque essere messo in prospettiva rispetto alle annate più ricche, come quella del 1997 che portò a una colonizzazione di 18 ettari di foresta.
Il miglioramento è stato reso possibile anche dalle politiche adottate dal Messico per ridurre il taglio illegale degli alberi. Nella zona sono stati incentivati il turismo e le coltivazioni di funghi, offrendo lavori redditizi a chi prima si dava alla deforestazione per fare qualche soldo e rimediare alla disoccupazione. E le cifre parlano chiaro: lo scorso anno a causa del taglio illegale sono andati perduti due ettari di foresta, un dato preoccupante, ma molto meno allarmante rispetto ai 461 ettari disboscati nel 2006.
L’area dove si raccolgono le farfalle è ora tutelata dall’UNESCO, che ha dichiarato la zona patrimonio dell’umanità. Nonostante i problemi legati al traffico di droga, e alle violenze causate dallo spaccio, il turismo sta decollando e attira circa 115mila persone ogni anno, desiderose di assistere allo spettacolo della farfalla monarca. Le autorità locali stanno ora studiando nuove soluzioni per far arrivare i turisti anche nella stagione estiva, quando le farfalle hanno ormai compiuto il loro viaggio di ritorno verso gli Stati Uniti e il Canada.