I deputati erranti
Dall'inizio della legislatura 120 deputati hanno cambiato partito, un record
Mario Ajello sul Messaggero racconta e documenta un record ottenuto da questa legislatura: quello dei deputati che hanno cambiato partito e gruppo parlamentare. Sono centoventi.
Fregolismo spinto. Cambi di casacca a ripetizione. E record di deputati erranti. Centoventi, nel Grand Hotel Montecitorio, vagano fra un gruppo e l’altro, entrano ed escono dai partiti, tradiscono e si pentono, rilanciano e arretrano, ieri con Fini e contro Silvio, ora con Silvio e contro Fini, e domani chissà. La transumanza parlamentare ha questo di bello: è frenetica, spiazza, impazza. E siamo al record storico del viavai. Nessuna legislatura ha avuto un tasso così alto di conversioni politiche. Tutte, ovviamente, motivate da alte e nobili spinte morali. Chi diventa Fregoli «per salvare le istituzione». Chi lo fa «in nome del buon nome dell’ Italia». Chi lo fa, addirittura, per motivi religiosi.
Come Roberto Rosso. II quale, dopo aver aderito al Pdl e poi via dal Pdl per Fli e poi via da Fli per il Pdl con un bel ritorno all’ ovile in cambio forse di un sottosegretariato, così illustra la sua ultima mossa ovviamente «disinteressata»: «Rientro nella maggioranza di governo perché ho uno zio salesiano e Berlusconi è andato a scuola dai salesiani». Ecco, si cambia casacca per una strana proprietà transitiva. Oppure c’è chi, Maria Grazia Siliquini, dà la colpa della propria transumanza alle donne: «In un nano-secondo ho deciso di aderire a Fli, perchè nel Pdl le donne sono veline». Ma poi, prima del voto di fiducia del 14 dicembre: «Vado alla toilette, mi guardo alla specchio e decido se tornare o no con Berlusconi». ci torna, anche perché: «Le donne finiane hanno mutuato dalla sinistra il difetto di sentirsi colte e pensose». Proprio la Siliquini, quando abbandonò i finiani, fu bollata da Luca Barbareschi: «Si tratta di un caso di corruzione politica». Ora invece è il regista del «Trasformista» a fare il Siliquini: «Sono deluso da Fini». Torna da Silvio, di cui aveva detto: «Sono deluso da Berlusconi. Anche perchè…. «Sono due anni che lo chiamo al telefono, e lui non mi risponde». Ma negli ultimi giorni, il telefono di Silvio non faceva in tempo a squillare, e il premier rispondeva: «Luca, hai bisogno di qualcosa?». «Di appalti televisivi!», malignano i finiani che si sentono traditi e abbandonati. Quindi Luca torna nel Pdl? «Se si azzarda, cinquanta di noi lasciano il gruppo», annuncia La Russa. Non dimentico che Barbareschi aveva detto del Cavaliere che rappresenta «la corruzione» e «fanti-democrazia». Dunque, Gruppo Misto e non universo azzurro per il grande inventore di Futuro e Libertà, che proprio a Barbareschi deve il suo nome altisonante.