La battaglia per le mucche
Il governo indonesiano vuole ridurre drasticamente le importazioni di bovini dall'Australia
La decisione del governo indonesiano di ridurre drasticamente le importazioni di bovini dall’Australia ha aperto un caso che rischia di compromettere le relazioni tra i due paesi. Più dell’ottanta percento delle esportazioni di bovini australiani è attualmente destinato al mercato indonesiano, dove il consumo di carne è sestuplicato tra il 2005 e il 2009 ma la svolta autarchica di Jakarta potrebbe mettere in ginocchio l’industria dell’allevamento australiana.
Gli animali vengono allevati nelle province settentrionali dell’Australia fino ai due anni di età, quindi vengono caricati su delle navi e portati a Java o a Sumatra dove sono messi all’ingrasso. Ma ora il governo indonesiano ha deciso che il paese deve ridurre le importazioni e aumentare il numero di bovini nati e cresciuti sul proprio territorio fino a coprire il novanta percento del mercato. Già dal 2010 ottenere i permessi per importare carne bovina dall’estero ha iniziato a essere sempre più difficile e in un solo anno le esportazioni dall’Australia all’Indonesia sono crollate del trenta percento.
Gli allevatori australiani sono terrorizzati dagli effetti che questa linea potrebbe avere nel lungo periodo sui loro affari e hanno chiesto al governo di intervenire. L’Economist dice che i prossimi mesi saranno cruciali. Il Ministro dell’Agricoltura indonesiano ha fissato a 500mila il numero massimo di capi di bestiame che potranno essere importati per il 2011. Ma al momento sembra difficile credere davvero che l’Indonesia sia già capace di supplire da sola alle richieste del mercato: secondo i dati citati dall’Economist, l’attuale produzione bovina indonesiana al momento sarebbe capace di coprire soltanto il 62 percento della richiesta complessiva. E già lo scorso settembre il prezzo della carne è aumentato notevolmente in vista della festività musulmana Idul Fitri, dove la carne bovina è usata come base di molti piatti tradizionali.