Il malcontento nel Nordafrica in una mappa
L'Economist ha messo insieme le informazioni sui paesi dove potrebbero verificarsi le nuove rivolte dopo la Tunisia e l'Egitto
La rivolta in Tunisia ha acceso le speranze di milioni di cittadini che vivono nell’area del Nordafrica e nel vicino oriente e sono governati da regimi autoritari. Dopo la caduta del leader tunisino Zine al-Abidine Ben Ali, è arrivata l’ondata di proteste in Egitto che ha portato dopo 18 giorni di manifestazioni di piazza alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak, alla guida del paese per 30 anni.
In Algeria, Libia, Yemen, Giordania e Bahrein ci sono state diverse manifestazioni di piazza negli ultimi giorni. L’Economist ha raccolto in una mappa i paesi della Lega Araba (che comprende anche diversi stati che non appartengono al Nordafrica) descrivendone alcune caratteristiche fondamentali, come numero di abitanti ed età media della popolazione, e indicando quali potrebbero essere le principali cause dello scoppio di nuove rivolte contro i governi che li amministrano. Tra le caratteristiche prese in esame ci sono il livello di democrazia, quello di corruzione e quello della libertà di stampa. A ogni paese è stato poi attribuito un indice di insoddisfazione della popolazione, un buon indizio per capire dove potrebbero verificarsi le prossime rivolte.
Il Bahrein, dove negli ultimi giorni ci sono state proteste con alcuni morti, ha una popolazione di 1,2 milioni di persone con un quarto al di sotto dei 25 anni di età. Il paese è 122esimo nella classifica dei paesi per livello di democrazia, 48esimo in quella sulla corruzione e al 153esimo posto per libertà di stampa.