“Questo bipolarismo non funziona”
Persino Michele Salvati, indefesso sostenitore del bipolarismo e dell'alternanza, non ce la fa più
L’analisi per cui alla base dei recenti problemi dell’Italia ci sia un malfunzionamento del bipolarismo non è nuova e ha degli argomenti: la sproporzionata influenza delle ali estreme nelle coalizioni, l’incentivo allo spezzettamento dei partiti allo scopo di guadagnare potere contrattuale, la tendenza a radicalizzare il dibattito e basarlo su demagogia e populismo, l’impossibilità di trovare convergenze su nulla. È interessante però che oggi a sostenere questa tesi sul Corriere della Sera sia Michele Salvati, che del bipolarismo e dell’alternanza in Italia è stato indefesso teorico e difensore. Non è pentito, dice: ma in questo momento “un’alternanza bipolare tra coalizioni eterogenee” non è in grado di dare all’Italia le risposte che le servono.
«Passata la festa, gabbato lo santo». Fu un sentimento di universale sollievo quello che si diffuse in Parlamento quando, verso la fine del 1997, si fu certi che l’Italia sarebbe stata ammessa a far parte del club dell’Euro. Basta con le finanziarie monstre! Evviva, tutto torna come prima! Tra i nostri politici pochi erano consapevoli che le vere difficoltà cominciavano proprio allora: le grandi sciabolate fiscali per rientrare nei parametri di Maastricht erano state la parte facile del problema.
La parte difficile era il lavoro di bisturi che ci attendeva Di bisturi sulle aree di rendita e di inefficienza diffuse nella nostra economia e nella nostra amministrazione pubblica. E insieme di ricostruzione: solo un grande progetto di chirurgia plastica — condiviso da una larga maggioranza del ceto politico, sentito come necessario da gran parte delle elite economiche e sociali, perseguito con costanza per lungo tempo — sarebbe riuscito a cambiar faccia al Paese che la Prima Repubblica ci aveva lasciato e che i governi Amato, Ciampi, Dirai e Prodi avevano appena iniziato a riformare. E solo un Paese trasformato, tagliati i ponti con le scorciatoie illusorie dei disavanzi e della svalutazione, poteva affrontare con successo le prove che l’attendevano.
(continua a leggere sulla rassegna stampa del ministero dell’Economia)