Cosa succede in RCS
Il Foglio spiega la guerra tra Geronzi e Della Valle nella società proprietaria del Corriere della Sera
RCS MediaGroup è il gruppo editoriale che pubblica, tra le altre cose, il Corriere della Sera. La maggioranza assoluta del capitale del gruppo è controllata da un patto di sindacato siglato dai tredici maggiori azionisti. Da diversi mesi le pagine di economia dei quotidiani propongono di tanto in tanto articoli ed editoriali sulla situazione di RCS. Non è facile però capire i termini della questione, fatta per lo più di retroscena e informazioni utili soltanto agli iniziati. Un articolo di Stefano Cingolani sul Foglio di oggi riesce a spiegare i termini della situazione, che gira intorno ai disaccordi tra due dei più importanti azionisti del gruppo, Cesare Geronzi e Diego Della Valle.
Enzo Bettiza nel suo libro di memorie, “Via Solferino”, ricordando la svolta del 1972 al Corriere della Sera, parla di “trahison des cleres che si stagliava su uno sfondo di grave dissesto economico”. Nulla del genere è oggi all’orizzonte anche se l’intero mondo della stampa sta vivendo la fase più acuta della crisi, quella tecnologica e strutturale. Rcs MediaGroup ha chiuso il 2010 con ricavi per 2,26 miliardi, in aumento di due punti, un utile di 197,8 milioni, mentre i debiti sono scesi sotto il miliardo, ha spiegato ieri l’ad Antonello Perricone ai soci del patto di sindacato. E il quotidiano è tornato primo. Zuccherini che non bastano ad addolcire le aspre divergenze tra Diego Della Valle e Cesare Geronzi.
Tre ore di discussione accesa, “scontro duro e aspro” lo chiama l’agenzia confindustriale Radiocor. E nessuno dei due ha fatto un passo indietro. Alla fine è toccato a Giovanni Bazoli trovare la formula per uscirne, confermando in modo non usuale il sostegno esplicito al direttore, Ferruccio de Bortoli, per il quale garantisce il presidente Piergaetano Marchetti. Il comunicato impegna tutti “a concentrare le discussioni negli organi sociali e all’occorrenza nella direzione del patto”, fino alla sua scadenza. Guai a chi turba l’equilibrio neoclassico sul quale si regge il giornale della grande borghesia. Tregua armata. Durerà? Luca di Montezemolo auspica che “si guardi sempre avanti come ha detto Della Valle”, e in un articolo sul sito della sua fondazione ItaliaFutura si chiede se “siamo all’inizio di una fase di modernizzazione”.