Oggi si vota il Milleproroghe, finalmente
Tra le altre cose, è tornato l'aumento dei biglietti del cinema smentito categoricamente da Bondi
Aggiornamento delle 11,17. Il Senato ha votato la fiducia al governo e approvato il decreto “milleproroghe”, che ora passa all’esame della Camera. Il senatore di FLI Giuseppe Menardi si è astenuto, in dissenso dal proprio gruppo.
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Il Parlamento si appresta a convertire in legge il cosiddetto decreto “milleproroghe”, che era stato approvato il 22 dicembre del 2010: si tratta, in breve, di un provvedimento che racchiude la proroga o la risoluzione di centinaia di disposizioni urgenti che devono essere determinate entro la fine dell’anno. Una soluzione estrema, con ogni evidenza, che però è ormai ricorrente e anno dopo anno allarga le sue dimensioni: ieri il capogruppo del PD al Senato, Anna Finocchiaro, ha detto che questo del 2011 è più un decreto “milleprovvedimenti”, mentre il senatore Pardi dell’Italia dei Valori ha definito il testo una “mostruosità”.
Ieri il testo del decreto è stato oggetto dell’ultima giornata di discussione in Senato. Questa mattina alle 9 ci saranno le dichiarazioni di voto e poi il voto, che sarà un voto di fiducia, prima sul maxiemendamento presentato dal governo e poi sull’intero provvedimento: non c’è altro modo, infatti, per superare lo scoglio degli oltre 1100 emendamenti e approvare il decreto entro la tassativa scadenza del 27 febbraio (cioè nei sessanta giorni entro i quali un decreto legge può essere convertito). La maggioranza non ha problemi di numeri, in Senato, e il principale motivo di interesse sarà osservare il comportamento dei senatori di Futuro e Libertà, molti dei quali hanno aperto una polemica con Fini riguardo le nomine alla recente assemblea costituente del partito. Secondo il Corriere della Sera, oggi i senatori di FLI Pontone e Menardi si asterranno, invece che votare no come i propri colleghi. Ieri il capogruppo Viespoli aveva dato le dimissioni, respinte dal gruppo. FLI ha dieci senatori: basta una sola defezione perché venga a mancare il numero minimo per costituirsi in gruppo parlamentare. Subito dopo il voto del Senato, il decreto milleproroghe passerà al vaglio della Camera.
I provvedimenti più importanti tra quelli contenuti nel decreto sono questi.
– le regioni in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza avranno la possibilità di introdurre nuove tasse
– i termini per i ricorsi per i precari contro i contratti a termine illegittimi restano aperti fino al 31 dicembre, come chiedevano PD e CGIL
– il prezzo dei biglietti del cinema aumenterà di un euro, sale parrocchiali escluse: ed era una cosa che era stata annunciata a dicembre e che poi il ministro Bondi aveva smentito categoricamente
– la social card sarà rifinanziata e gestita – in fase sperimentale per un anno – dagli enti caritativi
– la restituzione delle tasse sospese ai comuni colpiti dal terremoto verrà rinviata al 1 novembre
– ai comuni verrà devoluto entro il marzo del 2011 un acconto sugli importi di IRPEF comunale incassati dallo stato
– verrà sospesa fino alla fine dell’anno la demolizione delle case abusive in Campania
– il blocco degli sfratti per le categorie disagiate verrà prorogato fino al 31 dicembre 2011
– il pagamento delle multe relative alle quote latte verrà posticipato a giugno 2011 (la scadenza iniziale era il 31 dicembre 2010) ma il fondo passa da 30 a 5 milioni
– verranno stanziati questi finanziamenti per il 2011 e il 2012 a favore delle regioni colpite da alluvioni: 90 milioni per la Liguria, 60 milioni per il Veneto, 40 milioni per la Campania, 10 milioni per la provincia di Messina. Tre milioni ciascuno alla Scala e all’Arena di Verona
– il fondo per l’editoria aumenterà di 30 milioni, 15 milioni a radio e tv locali
– sarà introdotto il foglio rosa per i motorini fino a 150 cc di cilindrata e le minicar
foto: Mauro Scrobogna / LaPresse