Manifestazioni e scontri anche in Libia
Si apre un nuovo fronte nei moti di protesta nel nord dell'Africa: da stamattina si protesta anche a Bengasi
Si sta aprendo un nuovo e non del tutto inatteso fronte nei moti di protesta nel nord dell’Africa e nel mondo arabo. Questa mattina, infatti, ci sono stati degli scontri tra manifestanti e polizia nella città di Bengasi, in Libia. Le proteste sono cominciate quando i parenti di alcune persone uccise quindici anni fa in una prigione di stato sono andati in strada manifestando contro il governo, che aveva da poco arrestato il loro avvocato, Fathi Terbil, noto oppositore di Gheddafi. Centinaia di persone – almeno duemila, dice la BBC – si sono unite a loro e hanno occupato piazze e strade fin dalle prime ore del mattino, avvicinandosi al quartier generale della polizia e intonando cori contro “i governanti corrotti”. La polizia li ha dispersi con delle cariche e usando gas lacrimogeno e getti d’acqua bollente. Ci sarebbero almeno 14 persone ferite.
Lo scrittore libico Idris Al-Mesmari ha raccontato per telefono quanto accaduto ad Al Jazeera e poche ore dopo è stato arrestato dalle autorità libiche. I manifestanti hanno indetto per domani una grande manifestazione, un “Giorno della rabbia”, e sperano di emulare quanto accaduto in Tunisia e in Egitto, costringendo alle dimissioni il dittatore Muammar Gheddafi, che governa il paese ininterrottamente da quarantuno anni.
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In queste ore la tv di stato libica sta mostrando le immagini di centinaia di persone che manifestano a sostegno del governo. Sabato scorso Gheddafi si era detto molto dispiaciuto per la deposizione del presidente tunisino Ben Ali. «Questa è una grossa perdita, non c’è nessuno meglio di Ben Ali per governare la Tunisia: speravo che rimanesse tutto la vita, e di fatto e ancora il presidente del paese». Il presidente libico ha detto che i tunisini sono stati «vittime di bugie» e che oggi in Tunisia «si vive nella paura: famiglie possono essere rapite e massacrate nelle loro camere da letto, i cittadini possono essere uccisi per strada. E per cosa? Per sostituire Ben Ali con nessuno?».