Gli scandali nel sumo
Lo sport nazionale giapponese invischiato in una storia di partite truccate e scommesse clandestine
Il sumo, sport nazionale del Giappone, è lo sport in cui due lottatori si confrontano corpo a corpo all’interno di una zona di combattimento circolare, con lo scopo di atterrare l’avversario o farlo uscire dal campo. Il primo torneo di sumo è stato organizzato nel 1623 in Giappone, dove il sumo non è considerato semplicemente un’arte marziale: ha un valore rituale e i lottatori, chiamati rikishi, sono tenuti a seguire comportamenti molto rigidi. La Japan Sumo Association, che raccoglie i lottatori professionisti, stabilisce nei minimi particolari le regole di vita a cui si devono attenere i rikishi, determinandone l’abbigliamento, le abitudini e l’alimentazione, che è altamente calorica per far prendere peso ai lottatori e aumentare le loro possibilità di vittoria. Durante gli incontri i rikishi indossano soltanto un perizoma e portano i capelli raccolti in un particolare tipo di crocchia.
Il sumo è quindi legato ad alcune virtù centrali nella cultura giapponese – la disciplina, la rettitudine, l’onore – che nelle ultime settimane sono state messe in discussione da una storia di partite truccate e scommesse clandestine. La polizia giapponese, indagando su un presunto giro di scommesse clandestine sportive, ha messo sotto controllo le utenze telefoniche di alcuni lottatori, scoprendo che almeno una dozzina di rikishi che si accordavano tra loro prima delle partite. Uno dei tanti scambi di SMS è riportato dal settimanale Newsweek:
“Potresti farmi vincere il prossimo incontro? Altrimenti voglio 200.000 yen”, chiede un lottatore al suo avversario, che risponde: “Come no. Potrsti aspettare un po’? Ho bisogno di fare un pagamento di 700.000 yen dopo questo torneo, dopodiché posso occuparmi di te”.
Al momento, almeno 13 lottatori sono coinvolti nello scandalo: tre di questi hanno già ammesso di aver partecipato a dei combattimenti truccati. Il fatto che due lottatori si mettano d’accordo prima di un incontro di sumo non è di per sé un reato: gli inquirenti stanno investigando sull’esistenza di scommesse clandestine legate a quegli incontri, e due rikishi sono già stati incriminati. La storia ha scosso l’intero movimento, anche perché questo degli incontri truccati è solo l’ultimo scandalo a colpire il mondo del sumo. Altri rikishi di recente sono stati incriminati per aver fumato dell’erba, per gioco d’azzardo e per i metodi di allenamento particolarmente duri e violenti. Gli stessi sospetti di incontri truccati non sono una novità, per quanto prima di ora non se ne avessero mai avute delle prove.
La Japan Sumo Association ha deciso di cancellare il prossimo grande torneo, che si sarebbe dovuto tenere questa primavera. L’associazione ha inoltre deciso di sospendere anche i tornei minori fino alla fine dell’anno, in attesa di fare chiarezza sulla situazione. Probabilmente ci vorrà parecchio tempo, visto che i lottatori fino a questo momento non sono stati collaborativi: alcuni si rifiutano di consegnare i loro cellulari agli investigatori, altri dicono di averli persi o che gli sono caduti accidentalmente in acqua. Intanto molti commentatori giapponesi sono arrivati a paragonare il sumo al wrestling statunitense, noto per fissare anticipatamente gli esiti degli incontri.
foto: JIJI PRESS/AFP/Getty Images