«Anche noi abbiamo piazza Tahrir»
La rotonda principale della capitale Manama è diventata il simbolo della resistenza contro la monarchia
Da oggi anche il Bahrein ha una specie di piazza Tahir. La principale rotonda della capitale del paese, Manama, è stata trasformata nel quartier generale della resistenza contro la monarchia che governa il piccolo stato del Golfo Persico. Dal tardo pomeriggio i manifestanti hanno anche iniziato a montare le tende per la notte, proprio come era successo nei giorni della protesta in Egitto. «Anche noi abbiamo una piazza Tahrir!» dicevano oggi molti dei messaggi che i manifestanti si sono scambiati su Twitter.
Oltre diecimila persone si sono radunate nella rotonda chiedendo riforme e democrazia. «Non siamo sciiti. Non siamo sunniti. Vogliamo soltanto essere liberi». Le proteste sono cresciute rapidamente da questa mattina, quando un secondo manifestante è stato ucciso dalla polizia durante il funerale di un altro giovane che a sua volta era stato ucciso negli scontri di ieri. Le foto, terribili, dell’uomo che è stato ucciso oggi sono state pubblicate qui.
La polizia è intervenuta con minore forza nel pomeriggio limitandosi a controllare dall’esterno le proteste che si svolgevano all’interno della rotonda. Ma almeno venticinque persone sono state ferite con pallottole di gomma durante gli scontri di questa mattina. Il re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa, ha tenuto un discorso in televisione in cui ha espresso le sue condoglianze per le famiglie dei due manifestanti uccisi e promesso che «le indagini faranno piena luce su quanto accaduto». I manifestanti hanno minacciato il governo che se le loro richieste non saranno ascoltate boicotteranno il Gran Premio di Formula Uno previsto per il prossimo 13 marzo.
Il Bahrein è governato da una monarchia di religione sunnita, ma il 70 per cento della popolazione è sciita e denuncia da tempo continue discriminazioni e ingiustizie. Il partito d’opposizione Wefaq, che al momento occupa diciotto dei quaranta seggi in Parlamento, ha annunciato oggi che se il governo non aprirà al dialogo e alle riforme ritirerà il suo appoggio alla maggioranza aprendo ufficialmente una crisi istituzionale. Il Bahrein è uno stato strategicamente molto rilevante per gli equilibri mediorientali, da sempre conteso dalle attenzioni dell’Arabia Saudita a maggioranza sunnita e dell’Iran a maggioranza sciita.