«Un ministro dell’estrema destra razzista»
Il nuovo governo tunisino ha le idee chiare su Maroni e le sue proposte per combattere l'immigrazione
Da qualche giorno il flusso di immigrati che si dirige clandestinamente dalla Tunisia all’Italia è aumentato in modo esponenziale, anche a causa del vuoto di potere creatosi nel paese nordafricano all’indomani della crisi che ha portato alle dimissioni di Ben Ali. Diverse centinaia di persone sono arrivate a Lampedusa, un’isola che ha una superficie di venti chilometri quadrati e poco più di cinquemila abitanti: a quegli abitanti si sono aggiunti nelle ultime ore oltre 5000 immigrati, creando quella che nell’isola definiscono “un’emergenza biblica”.
In questo momento, 1500 persone sono ammassate in un campo di calcio in terra battuta, 700 hanno stazionato sul molo Favaloro, altri un po’ dappertutto. Alcuni anche nel Centro di accoglienza per gli immigrati, riaperto per l’occasione. Per non parlare di quelli che sono stati ritrovati in mare, già cadavere, dalla guardia costiera. Il ministro degli interni Roberto Maroni ha dichiarato che l’Europa non sta facendo niente per aiutare l’Italia e interrompere il flusso dei migranti, ha detto che l’attuale situazione si deve al “collasso” del sistema tunisino e ha detto che chiederà “al ministro degli esteri tunisino di dare alle nostre autorità il permesso di intervenire per fermare il flusso di migranti”.
Venerdì Maroni e Frattini avevano chiesto all’Unione Europea di schierare alcune pattuglie della Frontex, l’agenzia europea che coordina il pattugliamento delle frontiere, sulle coste tunisine. La reazione del governo tunisino è stata particolarmente forte. Così Taieb Baccouche, portavoce del governo e ministro dell’istruzione, alla tv Al-Arabiya:
«Il popolo tunisino rifiuta lo schieramento di forze militari straniere sul proprio territorio. Il controllo delle coste tunisine appartiene alle autorità tunisine. Le dichiarazioni di Maroni sono deplorevoli, per quanto non sorprendenti, visto che provengono da un ministro appartenente all’estrema destra razzista»
Sempre Baccouche si è chiesto come dovrebbero fare le forze italiane a pattugliare gli oltre mille chilometri di coste tunisine «se non sanno tenere d’occhio i 62 chilometri di costa di Lampedusa» e ha detto che comunque una simile soluzione sarà discussa dal governo «quando riceveremo una comunicazione diretta dal governo italiano, e fino a questo momento non siamo stati contattati dal governo italiano».
L’immigrazione sarà probabilmente al centro dei colloqui odierni tra il primo ministro Mohamed Ghannouchi e Catherine Ashton, alto rappresentante della politica estera europea, che visiterà oggi la Tunisia.
foto: AP Photo/Sandro Pace