Cosa succede ora in piazza Tahrir
Tensioni stamattina quando i militari hanno cominciato a chiedere di smobilitare
Stamattina sembra cominciato un primo smantellamento degli insediamenti e presenze dei manifestanti in piazza Tahrir al Cairo, il luogo protagonista delle proteste delle settimane scorse che hanno portato alle dimissioni del presidente Mubarak. Al ritorno alla normalità contribuiscono sia i risultati e gli eventi dei giorni passati, sia un intervento per ora molto incerto dei soldati per favorire e incentivare la smobilitazione.
Cosa succederà nella piazza ora che le dimissioni di Mubarak sono state ottenute ma in cambio di quello che molti definiscono un colpo di stato militare, è una delle questioni più dibattute in questi giorni: i manifestanti hanno raggiunto un grande risultato ma hanno paura di consegnarlo nelle mani dei militari, e c’è chi vuole mantenere il presidio fino alle nuove elezioni e chi invece pensa che non sia praticamente e “politicamente” possibile. Stamattina c’è stato qualche diverbio con i soldati che chiedevano di smobilitare, e molte discussioni: gli stessi soldati non sembrano avere un progetto chiarissimo. Al momento è in corso un lavoro di pulizia e rimozioni di barricate e ingombri vari, anche per permettere al traffico automoblistico di riprendere, ma alcune centinaia di manifestanti rimangono in piazza. Nuove tensioni ci sono state quando un gruppo di agenti di polizia è entrato in piazza gridando degli slogan “per un nuovo Egitto” ed è stato contestato dai dimostranti anti-Mubarak.
Nel frattempo Al Jazeera segnala un tumulto tra agenti di polizia e soldati davanti al ministero dell’Interno, dove gli agenti chiedevano paghe maggiori e protestavano contro i loro superiori. Dopo le voci dei giorni scorsi su uno scioglimento da parte dell’esercito di governo e parlamento, stamattina un portavoce del governo ha comunicato che questo resta invece in carica nelle sue funzioni nei prossimi mesi fino a che uno nuovo non sarà nominato secondo i principi democratici.