Le donne una per una (e senza Berlusconi)
Annalena Benini spiega sul Corriere perché non andrà alla "manifestazione bellissima" di oggi
Tra i molti pareri ospitati sui giornali in questi giorni a proposito delle “donne” e della manifestazione di oggi, quello di Annalena Benini (come già quelli di Anna Bravo dei giorni scorsi) sul Corriere della Sera chiede se abbia senso l’idea generalista e generalizzante delle “donne” e se ci sia bisogno di prendere le distanze da ciò che è già distante.
Caro direttore,
oggi ci sarà anche il sole e sarà una manifestazione bellissima, colorata, piena di facce meravigliose e di indignazione appassionata. Ma non sarà la mia manifestazione (molte mie amiche ci vanno, per allegria e indomabile femminismo, e saranno tutte dietro lo striscione delle prostitute, con l’ombrellino rosso e qualche strana maglietta, per salvarsi dalla pericolosissima distinzione fra ragazze per bene e ragazze per male). Non lo sarà perché non ho una dignità ferita da curare o da mostrare nella sua purezza, non lo sarà perché la figura peggiore, in questa storia, la fanno gli uomini, anche se sono bravissimi a fingere di non esserci, o a dire frasi con aspirazioni femministe ma abbastanza patetiche.
La femminista e storica del movimento delle donne Anna Bravo ha scritto una illuminante lettera agli uomini, sul manifesto di ieri: «Vorrei almeno sapere cosa avete in mente quando, oggi, parlate di donne. Per esempio, io non riesco a vedere una differenza qualitativa fra il dire “le nostre mogli, le nostre compagne, le nostre amiche, le nostre figlie (…) che conosciamo e rispettiamo”, e il dire: “tutte puttane, tranne mia mamma e mia sorella”».
(continua a leggere sul sito del Corriere della Sera)