È scoppiata la guerra tra Sarkozy e i giudici francesi
Migliaia di giudici e avvocati hanno manifestato ieri in decine di città contro le dichiarazioni del presidente
Migliaia di giudici e avvocati sono scesi in piazza in Francia ieri per manifestare contro alcune recenti dichiarazioni del presidente Nicolas Sarkozy, che aveva accusato il sistema giudiziario francese di troppa indulgenza per non avere saputo prevenire un brutale omicidio di una diciottenne.
La polemica è esplosa in seguito alla scomparsa di una giovane cameriera, i cui resti sono stati ritrovati la settimana scorsa in uno stagno vicino a Saint Nazaire. L’uomo sospettato di essere l’assassino era appena uscito di prigione dopo avere completato la sua condanna, in passato era già stato condannato per altri reati quindici volte. Sarkozy ha accusato i giudici di incompetenza, dicendo che erano venuti meno al compito principale della loro istituzione: «difendere la società da questi mostri».
I giudici hanno risposto che il presidente francese sta solo cercando di approfittare di un omicidio per fare propaganda alla sua presunta linea dura contro il crimine in vista delle elezioni del prossimo anno: «È una sua vecchia abitudine» ha detto Nicolas Leger, segretario nazionale dell’Unione dei magistrati francesi «usa i sentimenti di rabbia delle persone per fini che sono chiaramente politici e demagogici». Sarkozy è stato anche accusato di avere pubblicamente definito un uomo colpevole prima ancora che qualsiasi sentenza di condanna fosse stata emessa.
Negli ultimi mesi il presidente francese Sarkozy si è scontrato in varie occasioni con la magistratura, che lo accusa di cercare di intromettersi troppo nelle questioni giudiziarie e di avere proposto riforme che ne mettono in pericolo l’indipendenza. Ma non c’era ancora stata una protesta di dimensioni simili a quella di ieri, che si è tenuta in decine di città in tutto il paese. I giudici, che a Parigi hanno manifestato davanti al Tribunale indossando le loro toghe, sono stati raggiunti anche da molti poliziotti e guardie carcerarie, tradizionalmente fedeli a Sarkozy ma questa volta uniti nella contestazione.
I giudici accusano anche Sarkozy di avere tagliato gran parte delle risorse del sistema giudiziario e averli abbandonati in una situazione in cui è impossibile lavorare. Uno studio recente ha dimostrato che la Francia, rispetto al numero dei suoi abitanti, investe nel sistema giudiziario meno di Azerbaijan e Armenia. E la rivista Le Nouvel Observateur ha recentemente pubblicato la lettera di un magistrato che motivava il suo suicidio dicendo che era diventato impossibile per lui lavorare in condizioni così dure.