Anche gli uccelli e le api
Apre al Museo di Storia Naturale di Londra una mostra su sesso e riproduzione nel mondo animale
Domani il Natural History Museum di Londra apre al pubblico Sexual Nature, una mostra che racconta la sessualità e i comportamenti riproduttivi nel regno animale e vegetale. È la prima esposizione raccomandata ai maggiori di 16 anni mai realizzata nelle sale del museo, è molto attesa e sta facendo discutere per la scelta di affrontare in maniera aperta, seppur scientifica, un tema delicato come quello della riproduzione sessuale.
La mostra consente di farsi una chiara idea di come funzionano queste cose tra gli animali, spiega oggi sul Guardian Jon Henley.
I cirripedi, per esempio, hanno un pene che è lungo trenta volte la lunghezza del loro corpo. I maschi dei serpenti hanno un membro biforcuto, che gli consente di scostare la coda delle femmine e di penetrarle in due direzioni. I porcospini riempiono la vagina delle loro partner con una quantità maggiore del dovuto di sperma per evitare che altri si diano da fare con la medesima partner. I testicoli dello scricciolo azzurro pesano un quarto dell’intero peso del suo corpo.
Tra i mammiferi il rango sociale vale spesso più di qualsiasi altra cosa per attirare gli esemplari del sesso opposto. Il gorilla Guy dello zoo di Londra era il più rispettato grazie alla sua enorme cassa toracica di 1,85 metri e alla sua possente muscolatura. Era il gorilla favorito da tutte le femmine del gruppo e aveva un pene che in erezione raggiungeva appena i tre centimetri di lunghezza.
I ragni si divertono in modo diverso. Gli esemplari adulti non hanno un pene vero e proprio. Rilasciano il loro sperma sulla ragnatela, poi lo raccolgono con i pedipalpi (una specie di chele in prossimità della loro bocca) e li inseriscono nella loro partner per fecondarla. Ma prima di arrivare all’accoppiamento, il ragno deve dimostrare alla potenziale partner di essere della sua stessa specie, di non essere una preda e di aver scelto il momento giusto per accoppiarsi. Se qualcosa va storto, la femmina spesso si mangia il maschio.
Alla base della mostra c’è il concetto di selezione sessuale, un fenomeno legato alle selezione naturale, messo in evidenza per la prima volta dal naturalista Charles Darwin. Il comportamento degli animali e il loro modo di accoppiarsi, in forme coercitive, dopo la lotta tra maschi o con una scelta “libera” da parte del partner, condiziona la stessa evoluzione e la predominanza di alcune caratteristiche nelle specie rispetto ad altre. Il Museo di storia naturale cerca di replicare il successo dello scorso anno, quando dedicò la propria mostra principale a Darwin e alle teorie dell’evoluzione.