Lo sciopero del tè in Darjeeling
Nella regione indiana del Darjeeling è tutto fermo per le proteste contro le autorità e la richiesta di maggiori autonomie
I lavoratori che si occupano della coltivazione e della produzione del tè nel Darjeeling, nello stato federato indiano del Bengala Occidentale, sono in sciopero fino a data da destinarsi. L’iniziativa è stata avviata dal partito Gorkha Janamukti Morcha (GJM) per protestare contro l’uccisione di due propri membri da parte della polizia avvenuta ieri. Lo sciopero, spiegano sulla BBC, rischia di paralizzare per giorni la produzione in un’estesa area conosciuta in tutto il mondo per le proprie piantagioni di tè.
Le autorità locali si difendono dalle accuse del GJM, affermando di essere state obbligate ad aprire il fuoco per ragioni di sicurezza quando una manifestazione del partito è degenerata mettendo a rischio la sicurezza degli stessi agenti di polizia. Il partito porta avanti da anni una campagna per far ottenere l’indipendenza all’area del Darjeeling in cui vivono i Gorkha, anticamente originari del Nepal.
Secondo i responsabili del GJM, la polizia avrebbe aperto il fuoco contro i manifestanti senza alcun motivo. Il corteo organizzato dal partito era non violento e stava sfilando pacificamente senza provocare gli agenti. La polizia avrebbe però cercato di disperdere i manifestanti causando una prima serie di violenze, poi la situazione sarebbe degenerata spingendo alcuni agenti a sparare dei colpi di avvertimento. Oltre ai due morti si contano anche una ventina di feriti tra i poliziotti e i manifestanti. Per garantire maggiore sicurezza nell’area sono ora presenti l’esercito, i paramilitari e gli agenti di polizia.
Le prime lotte per ottenere uno stato separato Gorkha iniziarono negli anni Ottanta. Il governo centrale concesse ampie autonomie alla regione, portando alla fine del movimento per l’indipendenza nel 1988. Negli ultimi tre anni, il movimento è tornato particolarmente attivo e richiede nuove autonomie, perché gli accordi di fine anni Ottanta non avrebbero portato i risultati sperati e promessi.
Lo sciopero sembra funzionare: alle sei di questa mattina, l’una e mezza in Italia, praticamente nessuno si è recato al lavoro, raccontano diversi testimoni. Le autorità locali temono che la nuova astensione di massa dal lavoro possa danneggiare la produzione del tè, prima grande risorsa economica del Darjeeling insieme a quella del turismo. Lo sciopero continuerà a oltranza, dicono gli organizzatori, e questo lascia ulteriori incertezze sulla ripresa delle attività in buona parte della regione indiana.