Il filone napoletano dell’inchiesta su Berlusconi
Come, indagando su un altro reato, la procura di Napoli è arrivata alle feste di Arcore, e cosa ha trovato
Mentre a Milano i pm si apprestano a presentare al giudice per le indagini preliminari la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Berlusconi, la vicenda giudiziaria si sta arricchendo di un nuovo capitolo della storia. Ci è arrivata un’altra procura, quella di Napoli, indagando su un’altra cosa: ma ora un pezzo di questa cosa è finito dritto nella storia delle feste di Arcore e quindi di qui a poco gli atti saranno messi a disposizione dei pm di Milano.
Di cosa parliamo
Qualche mese fa la polizia di Napoli comincia a indagare su un uomo conosciuto come “Bartolo” – iniziali V. S. – che lavora nel campo della pubblicità e fa l’agente per alcune ragazze che lavorano o aspirano a lavorare nel mondo dello spettacolo. Questa persona è accusata di spacciare banconote false. Gli investigatori mettono il suo telefono sotto controllo e scoprono i suoi rapporti con Fabrizio Corona, titolare di una controversa agenzia fotografica già oggetto di attenzioni da parte della giustizia, e Sara Tommasi, showgirl e attrice nota soprattutto per aver partecipato all’Isola dei Famosi nel 2006.
Cosa dice Sara Tommasi
Sara Tommasi non è indagata, ma è al centro dell’indagine. Dalle sue telefonate, scriveva ieri il Corriere della Sera, emergono “i racconti di chi ha partecipato alle serate, confermando e riscontrando quanto già contenuto nei verbali e nelle conversazioni del fascicolo del capoluogo lombardo”. Sara Tommasi racconterebbe del ruolo di Lele Mora nel reclutamento delle ragazze che partecipano alle feste di Arcore, e del pagamento dei compensi. Questo avvalorerebbe la tesi della procura di Milano, che accusa Lele Mora di induzione alla prostituzione. Sara Tommasi avrebbe partecipato anche a “incontri a pagamento in alcuni alberghi del capoluogo partenopeo”, procacciati da Bartolo, che per questo è indagato anche lui per induzione alla prostituzione: l’ultimo sarebbe avvenuto dieci giorni fa in un hotel alla periferia di Napoli. Il Corriere dice che ci sono anche telefonate e sms diretti a Silvio Berlusconi, a Ignazio La Russa, a Paolo Berlusconi e a Licia Ronzulli (europarlamentare del PdL). Sara Tommasi sarà sentita presto dai pm napoletani.
I bicchieri di Lele Mora
Gli inquirenti si stanno concentrando anche su un particolare inquietante del contenuto delle telefonate di Sara Tommasi. La ragazza, parlando con lo stesso Bartolo e con altri amici, direbbe che Lele Mora “ci stordisce, ci mette delle cose nei bicchieri”. La frase sembrerebbe tornare in un’altra circostanza relativa ad altre feste, scrive il Corriere. “Quando l’amico le chiede che cosa abbia combinato a Milano Marittima, lei quasi si giustifica: «Non sai mai Lele che cosa ti mette nel bicchiere, però dopo rimani stordita». Ieri pomeriggio Sara Tommasi – intervistata dal programma di Radiodue Un giorno da pecora – ha detto che “lo sappiamo tutti che Lele Mora portava le ragazze a Berlusconi, come si sa che si ricorre alla prostituzione, questo lavoro è fatto così”. E che “quando esco di casa ho paura di bere in qualsiasi bicchiere, per paura che ci mettano dentro qualcosa che ti fa perdere la testa per farti fare delle pazzie sessuali”. Una cosa che succede “in continuazione”.
Le foto di Berlusconi
Da giorni girano voci dell’esistenza di foto “compromettenti” che ritrarrebbero lo stesso Berlusconi durante alcune delle serate ad Arcore. Fabrizio Corona ne ha parlato intervistato dal Mattino e poi in tv, a Domenica Cinque. Ha detto che queste foto di Berlusconi esistono e “vengono trattate a Napoli da emissari di settimanali con la malavita”. Poi ha aggiunto che sono dei fotomontaggi che la malavita sta cercando di piazzare. Entro pochi giorni Corona sarà interrogato come testimone, per capire se e cosa sa. Stando a quanto racconta il Corriere, il fratello di Roberta, l’amica di Noemi Letizia che l’aveva accompagnata in Sardegna in occasione del Capodanno del 2008, “avrebbe messo all’asta foto delle due ragazze — all’epoca diciassettenni — in posa con il premier”. Nelle foto non ci sarebbe “nulla di sconveniente”.