La battaglia del tempio
Cambogia e Thailandia si contendono un antico tempio induista che sorge esattamente sul confine
Continuano gli scontri al confine tra Cambogia e Thailandia per il territorio che si estende intorno al tempio induista Preah Vihear. Il segretario genrale dell’ONU, Ban Ki-Moon, ha lanciato un appello ai governi di entrambi i paesi affinché mettano fine alle violenze che negli ultimi quattro giorni hanno portato già a cinque morti.
Il tempio, che dal 2008 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dalle Nazioni Unite, è stato danneggiato da alcuni colpi di arma da fuoco sparati dai soldati dei due eserciti. I cambogiani dicono che un’intera ala sarebbe crollata ma secondo le autorità tailandesi si tratterebbe solo di propaganda. Non si conosce ancora con precisione la reale entità del danno subito dall’edificio.
Il corrispondente di Al Jazeera, Wayne Hay, ha testimoniato di avere assistito a numerosi scontri a fuoco durante la notte e di avere visto varie ambulanze dirigersi verso l’area del tempio. Non è la prima volta che le popolazioni si scontrano per il controllo sull’edificio risalente all’Undicesimo secolo, ma mai prima d’ora gli scontri erano stati così violenti e così lunghi. L’area è presidiata da soldati e carri armati di entrambi gli eserciti. I due paesi si accusano a vicenda di avere innescato la violenza.
Il tempio, conosciuto con il nome di Preah Vihear in Cambogia e con quello di Phra Viharn in Thailandia, è situato esattamente sul confine naturale tra i due paesi ed è stato una fonte di conflitto per generazioni. La Corte Internazionale di Giustizia ne ha assegnato ufficialmente la proprietà alla Cambogia nel 1962, senza però stabilire a chi appartengano i territori intorno.