L’Iran processa i tre escursionisti americani
È iniziato il processo contro i tre escursionisti americani che erano stati arrestati con l'accusa di spionaggio
In Iran è iniziato il processo contro i tre escursionisti americani che erano stati arrestati nel luglio del 2009 con l’accusa di spionaggio. Non è ancora chiaro se al processo si presenterà anche Sarah Shourd, l’unica dei tre ad essere stata liberata lo scorso settembre su pagamento di una cauzione di cinquecentomila dollari.
Shane Bauer, Josh Fattal e Sarah Shourd erano stati arrestati durante un’escursione sulle montagne del Kurdistan iracheno. I tre avrebbero attraversato il confine con l’Iran e per questo sono stati accusati di spionaggio. Hanno sempre sostenuto che lo sconfinamento fosse avvenuto per errore, ma diverse ipotesi si sono succedute sull’eventualità che l’arresto fosse avvenuto invece in Iraq, o che la loro guida li avesse ingannati. Nessuna di queste finora è mai stata confermata.
Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, nei mesi scorsi aveva offerto a Washington di liberare i tre escursionisti in cambio della liberazione di alcuni iraniani detenuti negli Stati Uniti. L’amministrazione Obama ha rifiutato lo scambio e continuato a chiedere la liberazione di quelli che considera ostaggi del governo iraniano. Secondo molti osservatori internazionali, il caso dimostra quanto sia forte il controllo sulla giustizia esercitato dal clero iraniano, che ha sempre respinto i tentativi di lieve apertura del presidente Ahmadinejad. In Iran l’accusa di spionaggio può essere punita anche con la condanna a morte.