In Europa c’è un problema con la ricerca scientifica
I paesi europei investono ancora poco nel settore, e la concorrenza è forte
Secondo un’analisi del País, tradotta da Presseurop, l’Europa avanza troppo lentamente su ricerca scientifica e innovazione. Molti degli obiettivi stabiliti nella Strategia di Lisbona, che mirava a creare “la più dinamica e competitiva economia della conoscenza entro il 2010”, sono stati rinviati al 2020. Il timore è inoltre che i nuovi tagli ai bilanci possano allontanare l’obiettivo di destinare il 3% del PIL in ricerca e sviluppo, specie in un settore che in Europa si regge in buona parte sui finanziamenti pubblici. La media è del 2,01%, con alcuni paesi che superano il 3%, altri no. Stesso discorso sui brevetti, tradizionalmente un indicatore attendibile dello sviluppo della ricerca: sono a livello complessivo 116 ogni milione di abitanti, mentre il Giappone da solo ne registra 160, ma anche qui ci sono differenze notevoli tra gli stati.