Torna la violenza in Zimbabwe
I sostenitori di Mugabe hanno ricominciato a terrorizzare la popolazione in vista delle prossime elezioni
Nello Zimbabwe i sostenitori del presidente Robert Mugabe hanno ricominciato a terrorizzare la popolazione in vista delle prossime elezioni, che si terranno probabilmente a giugno. Le organizzazioni umanitarie e le poche forze di opposizione presenti nel paese temono che possa ripetersi quello che successe durante le elezioni del 2008, quando morirono 253 persone.
Lunedì i sostenitori di Mugabe hanno preso d’assalto la base del partito d’opposizione, il Movimento per il Cambiamento Democratico, e ferito decine dei suoi sostenitori. Uno di loro è stato ferito da un colpo di pistola a una gamba, altri hanno riportato ferite da coltello, molti sono stati arrestati preventivamente. Mercoledì le stesse milizie del presidente hanno circondato il palazzo del Comune della capitale Harare cantando cori pro Mugabe. I dipendenti hanno immediatamente lasciato l’edificio.
Le organizzazioni umanitarie dicono che quello che è successo negli ultimi giorni è solo la punta dell’iceberg e che molti altri episodi di queto tipo di stanno verificando ancora più brutalmente nelle campagne. «La polizia di stato è parte delle violenze ed è probabile che nei prossimi mesi la situazione peggiorerà. Se ci saranno le elezioni saranno certamente devastanti», ha detto l’analista politico John Makumbe.
Morgan Tsvangirai, leader del Movimento Democratico, aveva vinto le ultime elezioni presidenziali del 2008 ma il presidente Robert Mugabe si era rifiutato di lasciare il potere. Era stato comunque costretto ad accettare Morgan Tsvangirai come primo ministro del suo governo e da allora i loro rapporti sono stati sempre più tesi. Ora Mugabe sta facendo pressioni per andare a nuove elezioni parlamentari entro giugno del 2011, sperando di riuscire a defenestrare Tsvangirai dal suo governo. Mugabe è presidente dello Zimbabwe dal 1987.