Il nuovo presidente della Birmania
L'ex primo ministro e generale Thein Sein guiderà il paese insieme ad altri membri della giunta militare
Thein Sein è il nuovo presidente della Birmania. L’ex primo ministro è stato eletto dal Parlamento, che si è riunito per la prima volta dopo circa vent’anni in seguito alle elezioni dello scorso novembre. Sein è il primo civile a ricoprire la carica di presidente dopo quasi cinquant’anni di regime gestito dai vertici militari. L’elezione del nuovo capo di stato non cambia molto le cose per la Birmania: per oltre dieci anni Sein ha fatto parte della giunta militare alla guida del paese e si era dimesso appositamente dalla carica di generale per poter partecipare alle elezioni di novembre nel Partito Unitario per la Solidarietà e lo Sviluppo (USDP) sostenuto dall’esercito.
Nei prossimi giorni, il nuovo presidente avrà il compito di nominare i ministri del governo, incarichi che dovrebbero andare ad altri ex militari che hanno scelto di dimettersi per assumere incarichi ministeriali. Sein è considerato uno degli uomini più fedeli di Than Shwe, il generale che ha controllato la giunta e il paese dal 1992 a oggi. Shwe non ha partecipato alle elezioni presidenziali e non è ancora chiaro quale ruolo assumerà nel nuovo assetto istituzionale della Birmania.
Secondo gli osservatori internazionali, Shwe continuerà di fatto a controllare il paese attraverso Sein, ma avrà un ruolo ufficiale più defilato. Oltre a Thein Sein, lo scorso novembre un’altra ventina di generali e ufficiali dell’esercito avevano lasciato i loro incarichi per poter partecipare alle elezioni e garantire così alla giunta di continuare a controllare il paese attraverso il nuovo parlamento.
L’elezione di Sein è l’ultimo passaggio della cosiddetta transizione “democratica” della Birmania da un regime militare a una democrazia parlamentare. Un quarto dei posti in Parlamento erano comunque già stati riservati ai militari e, attraverso l’USDP, quel che rimane della giunta ha sostanzialmente mantenuto il controllo del paese. Ovviamente bisognerà vedere quanto le istituzioni cambieranno della rigidità repressiva e dittatoriale con cui la giunta militare ha governato il paese fino a questo momento.
I due vicepresidenti nominati insieme a Sein sono Tin Aung Myint Oo e Sai Mauk Kham. Il primo era uno dei cinque più importanti generali del regime militare, mentre il secondo non aveva ricoperto incarichi politici di rilievo prima dell’elezione. Il partito del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, che vinse le elezioni nel 1990, ma che non ha mai potuto governare, non è rappresentato in parlamento perché di fatto non ha potuto partecipare alle elezioni di novembre.