Piovono pietre
Gli scontri del Cairo sono stati una guerra di sassate in testa e copricapo improvvisati
Le cronache ininterrotte dalla rivolta egiziana hanno preso un’altra piega nelle ultime 48 ore, con l’inizio della sanguinosa battaglia tra sostenitori del regime e dimostranti anti Mubarak. E anche le immagini di quel che avveniva sono cambiate: dove prima vedevamo come soggetti protagonisti le sagome dei carri armati e le folle in piazza Tahrir, ci siamo trovati davanti prima all’esotico e violento irrompere dei cammelli su schermi e teleschermi e poi a teste sanguinanti e fasciate, e ad una anacronistica battaglia di sassate (su cui riflettere, a fronte del tema delle rivoluzioni di Twitter) che ha generato scudi e difese improvvisate, e caschi e copricapo di varia e creativa natura.