Cosa è successo oggi in Egitto
Il governo si è dimesso, Sulayman è il nuovo vicepresidente, migliaia di manifestanti protestano nonostante il coprifuoco
Ricapitoliamo. Dopo la giornata di proteste di ieri, oggi nelle principali città dell’Egitto i manifestanti sono nuovamente scesi in piazza per chiedere al presidente Hosni Mubarak, che controlla il paese da 30 anni, di dimettersi e di aprire una nuova fase politica. A differenza di ieri, la polizia è intervenuta con minor violenza e solo nei casi più urgenti. L’esercito ha continuato a pattugliare e controllare strade e piazze, ma non è intervenuto per arrestare i cortei e in alcuni casi ha simpatizzato con i manifestanti.
Lo scontro più violento della giornata si è verificato al Cairo nei pressi della sede del ministero dell’Interno: alcune decine di manifestanti hanno cercato di irrompere nell’edificio e la polizia ha sparato contro la folla, ferendo alcune persone e secondo alcune fonti uccidendo tre manifestanti. L’esercito sarebbe intervenuto mettendosi tra le forze dell’ordine e i manifestanti per evitare ulteriori violenze. Si stima che dall’inizio delle proteste siano morte almeno un centinaio di persone tra manifestanti e forze dell’ordine.
Mubarak ha nominato ‘Umar Sulayman come il nuovo vicepresidente dell’Egitto. È la prima volta in 30 anni che il paese ha un vicepresidente. Sulayman è stato per anni il responsabile dei servizi segreti e potrebbe diventare il nuovo presidente qualora Mubarak decidesse di abbandonare. Il presidente ha anche nominato l’ex ministro dell’aviazione, Ahmed Shafik come nuovo primo ministro e avrà il compito di formare un nuovo governo. Le nomine non sono piaciute ai manifestanti, che da giorni richiedono un forte segno di discontinuità. Sono ancora lì, in piazza, e dicono che ci resteranno fino a quando Mubarak non deciderà di fare un passo indietro lasciando il potere.
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18:45 – El Baradei intervistato da Al Jazeera: servono un nuovo governo di coalizione e una nuova costituzione da far approvare con un referendum; lo stato sta collassando e Mubarak si rifiuta di ascoltare il popolo; ci sono state le solite promesse, ma niente di concreto.
18:26 – Piazza Tahrir, al Cairo, è ancora piena di manifestanti che ormai da ore urlano slogan contro il governo e chiedono le dimissioni di Mubarak. La decisione di nominare vicepresidente Sulayman non è stata accolta positivamente: chi protesta vuole un cambiamento radicale.
18:12 – La situazione appare tranquilla in buona parte delle città in cui ci sono state proteste, ma c’è un evidente vuoto di potere. La polizia è scomparsa dalle strade e i militari simpatizzano con i manifestanti. Si segnalano problemi in alcune aree come Maadi, uno dei quartieri più ricchi del Cairo, dove si sarebbero verificati alcuni furti nelle abitazioni private. Chi protesta si è anche organizzato per vigilare ed evitare si verifichino altri furti o violenze.
18:01 – La nomina di Sulayman a viceministro potrebbe essere un primo passaggio verso l’abbandono della presidenza da parte di Mubarak. Il presidente del parlamento egiziano ha comunque confermato che per ora non sono previste elezioni anticipate. La data rimane già quella prevista del prossimo settembre.
17:39 – Al Jazeera mostra le immagini dei danni causati da alcuni vandali alla collezione del Museo Egizio del Cairo. Il museo è rimasto sguarnito per diverse ore ieri notte.
17:24 – Philip J. Crowley è il portavoce del Segretario di stato degli Stati Uniti e così scrive su Twitter: «Il governo egiziano non può fare un rimpasto e rimanere dov’è. Le promesse di Mubarak sulle riforme devono essere tradotte nei fatti.»
17:16 – Israele ha ritirato dall’Egitto buona parte dei propri funzionari e delle loro famiglie per ragioni di sicurezza.
17:03 – BBC conferma l’arrivo di Gamal e Alaa, i due figli di Hosni Mubarak, a Londra.
17:02 – Shafik è stato Capo di Stato Maggiore dell’aviazione tra il 1991 e il 1996, anno in cui è diventato Comandante dell’aviazione egiziana. Nel 2002 venne nominato Ministro dell’aviazione e a lui si deve il rilancio della compagnia aerea EgyptAir e la sua adesione al consorzio Star Alliance nel 2008.
16:57 – Ahmed Shafik è il nuovo primo ministro ed è stato incaricato di formare un nuovo governo.
16:39 – Al Jazeera dice che i figli di Mubarak, Gamal e Alaa, sarebbero da poco atterrati a Londra con le loro famiglie.
16:37 – Come era già accaduto nei giorni scorsi, i manifestanti hanno sospeso per qualche minuto le proteste per il momento della preghiera.
16:31 – La nomina a vicepresidente di Sulayman è probabilmente arrivata per tre motivi. Uno, il responsabile dei servizi segreti ha collaborato con la comunità internazionale per risolvere i conflitti mediorientali e mantenere una certa stabilità nell’area, quindi soddisfa le richieste degli Stati Uniti. Due, nominandolo direttamente, Mubarak mantiene una certa continuità anche in vista di un suo possibile abbandono della presidenza. Tre, Sulayman ha buoni rapporti con i vertici dell’esercito e questo dà maggiori sicurezze per mantenere la stabilità interna.
16:27 – Mubarak si era sempre rifiutato di nominare un proprio vice negli ultimi 30 anni di potere.
16:22 – Sulayman è un tenente generale, è stato già ministro nel governo egiziano ed è il responsabile dell’Apparato d’Informazioni Generali, l’ufficio più importante dei servizi segreti egiziani.
16:20 – Il nuovo vicepresidente dell’Egitto è ‘Umar Sulayman. La TV di stato ha mostrato il suo giuramento pochi minuti fa.
16:09 – Gli ufficiali dell’esercito e i soldati si stanno dimostrando molto pazienti con i manifestanti, anche nei confronti di chi vuole salire sui mezzi blindati per una foto ricordo.
16:07 – La televisione di stato continua a trasmettere normalmente e ha da poco confermato che Mubarak è impegnato in una serie di riunioni per gestire l’emergenza.
15:49 – I manifestanti hanno dato l’assalto alla sede della TV di stato al Cairo, dice Al Arabiya.
15:43 – Ci sono notizie di scontri anche nella periferia del Cairo nelle vicinanze di alcuni palazzi legati alla Banca Centrale del paese. L’esercito sta impedendo alla folla di irrompere negli edifici governativi.
15:41 – Il New York Times ha preparato una mappa per capire meglio dove si stanno concentrando le proteste al Cairo.
15:32 – Al Cairo un corteo sfila e trasporta il cadavere di un manifestante.
15:30 – Il coprifuoco è iniziato da mezz’ora, ma non viene rispettato. Le immagini di Al Jazeera sono eloquenti: piazze piene di manifestanti e nuovi cortei in numerose città dell’Egitto.
15:28 – Almeno tre persone sono rimaste uccise nei pressi della sede del ministero dell’Interno al Cairo in seguito agli scontri con la polizia, dice Al Jazeera.
15:20 – BBC dice che contro i manifestanti la polizia starebbe usando proiettili di gomma e lacrimogeni nei pressi della sede del ministero dell’Interno. Un corrispondente del Guardian riferisce di una situazione caotica con lanci di pietre da parte dei manifestanti contro la polizia. Il ruolo dell’esercito, ancora una volta, non è chiaro e non si capisce se sia con chi protesta o con le forze dell’ordine.
15:16 – Associated Press ha qualche notizia in più sugli scontri nei pressi della sede del ministero dell’Interno al Cairo. La polizia ha esploso alcuni colpi verso la folla ferendo diversi manifestanti. Non è ancora chiaro se siano stati usati proiettili di gomma o proiettili tradizionali. La reazione della polizia ha indotto un ufficiale dell’esercito a schierarsi con i manifestanti, a strappare una foto di Mubarak e a inneggiare con la folla alle dimissioni del presidente.
15:11 – Nel caos al Cairo di questa notte, alcuni ladri si sono intrufolati nel Museo Egizio. Hanno saccheggiato il Ticket Office e distrutto un paio di mummie. Lo dice Zahi Hawass, il controverso Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie.
15:00 – In Egitto sono le 16 ed è ufficialmente iniziato il coprifuoco che durerà fino a domani mattina alle 8. Appare però evidente che non sarà rispettato: per le strade del Cairo e delle altre principali città egiziane ci sono decine di migliaia di manifestanti per strada.
14:56 – Ahmed Ezz, un imprenditore molto potente in Egitto accusato di corruzione e di monopolizzare il mercato dell’acciaio controllandone il 60%, ha deciso di dimettersi dalla segreteria dell’NDP, il partito di Mubarak.
14:47 – Al Jazeera: l’esercito sta intervenendo per evitare che la polizia spari contro i manifestanti intorno alla sede del ministero dell’Interno al Cairo.
14:37 – L’esercito avrebbe da poco diffuso un comunicato per invitare la popolazione a rispettare il coprifuoco, ricordando che chi sarà ancora in strada dopo le 16 (le 15 in Italia) potrà essere in pericolo.
14:33 – Ad Alessandria le agenzie di stampa parlano di circa 50mila persone in piazza per chiedere le dimissioni di Mubarak.
14:29 – Un migliaio di manifestanti al Cairo sta cercando di assaltare la sede del ministero degli Interni. La polizia avrebbe aperto il fuoco per disperdere chi protesta.
14:19 – Alcuni manifestanti hanno dato fuoco alla stazione di polizia di Giza, dice la BBC.
14:18 – «Chiunque non rispetterà il coprifuoco sarà in pericolo» dice minacciosamente la TV di stato. Il coprifuoco inizia alle 16 là, le 15 qui in Italia.
14:17 – I consigli del ministero degli Esteri italiano per chi deve per forza andare in Egitto o si trova già nel paese.
14:13 – Informarsi in Egitto su quanto sta accadendo nel paese non è semplice. Internet è quasi del tutto bloccata da ieri, i cellulari funzionano a singhiozzo e la TV di stato dà informazioni parziali sull’andamento delle manifestazioni, invitando alla calma con filmati molto retorici e immagini accompagnate dall’inno nazionale.
14:09 – Le autorità egiziane hanno imposto la chiusura delle banche.
14:08 – Il corrispondete di Al Jazeera dal Cairo: «La polizia sembra essere scomparsa dalle strade della città. Ci sono solo i mezzi dell’esercito, che non interviene e lascia marciare chi protesta.»
13:57 – Sono migliaia i manifestanti che marciano lungo il Nilo verso le piazze principali del Cairo. L’impressione è che anche oggi il coprifuoco, che inizia tra un’ora, non sarà rispettato.
13:51 – Le notizie sull’arresto di El Baradei vanno in parte riviste. Stando alle ultime informazioni, il premio Nobel per la pace si trova al Cairo e non sarebbe soggetto a limitazioni da parte delle forze dell’ordine. El Baradei dice, però, di non aver ancora provato a lasciare la propria abitazione e di essere comunque sorvegliato dalle autorità.
13:46 – L’Unione Africana osserva con attenzione quanto sta accadendo in Egitto e si dice preoccupata.
13:43 – Domani la Borsa del Cairo sarà chiusa (in molti paesi mediorientali i mercati finanziari sono normalmente aperti la domenica).
13:42 – Al Arabiya dice che a Suez alcuni manifestanti avrebbero ucciso un informatore del partito di Mubarak, noto per aver vessato molte persone.
13:37 – Intanto in Cina: le autorità cinesi hanno deciso di bloccare la parola chiave “Egitto” da alcuni social network per limitare la diffusione delle notizie sulla rivolta contro il regime. Non si sa mai.
13:33 – I Fratelli Musulmani hanno nuovamente invitato le autorità egiziane a lavorare per una transizione pacifica. I manifestanti, intanto, insistono chiedendo le dimissioni di Mubarak, ritenendo quelle del governo insufficienti.
13:30 – La stima sul numero delle vittime oscilla in continuazione. Ora, però, Associated Press e AFP concordano su alcuni numeri: nelle ultime 24 ore sono morte almeno 38 persone tra manifestanti e forze dell’ordine e si contano circa duemila feriti.
13:22 – Il Museo Egizio del Cairo è sguarnito, ma viene protetto da un cordone di manifestanti per evitare che venga saccheggiato, dice Al Jazeera.
13:21 – Al Cairo i manifestanti marciano per le strade e l’esercito non interviene.
13:14 – I mezzi dell’esercito hanno raggiunto l’area delle piramidi nei pressi del Cairo e l’hanno chiusa ai turisti per ragioni di sicurezza.
13:07 – Al Cairo la polizia sta cercando di ostacolare i cortei, per evitare che confluiscano verso piazza Tahrir e per evitare che si avvicinino troppo ai palazzi governativi.
13:03 – Ci sono almeno duemila turisti e cittadini non egiziani all’aeroporto del Cairo alla ricerca di un biglietto aereo per lasciare il prima possibile il paese, dice Associated Press.
12:56 – A Luxor, dice Al Jazeera, la sede del partito di Mubarak è in fiamme. Al Cairo ci sono ancora molti incendi e i pompieri non intervengono.
12:54 – A Suez la situazione sembra essere più tranquilla rispetto al Cairo, ma nell’area dell’obitorio in cui sono stati raccolti i corpi di una dozzina di manifestanti continuano ad arrivare manifestanti, sono ormai diverse centinaia e chiedono che i corpi siano consegnati ai familiari delle vittime.
12:52 – Il re Abdullah dell’Arabia Saudita ha espresso la propria solidarietà a Mubarak per quanto sta accadendo in Egitto.
12:47 – Internet continua a funzionare a singhiozzo dopo la decisione di ieri, senza precedenti, di bloccare l’accesso alla Rete da parte delle autorità egiziane. La rete mobile, invece, sembra funzionare anche se con numerosi disservizi.
12:45 – Al Jazeera dice che in queste ore ci sarebbero stati molti attriti tra il governo e i vertici militari sulla gestione dell’ordine durante le manifestazioni. Chi protesta spera che l’esercito decida di sostenere le manifestazioni.
12:41 – Le strade del Cairo si stanno riempiendo nuovamente di manifestanti e questa, dicono gli analisti politici, è la chiara dimostrazione che le aperture di ieri sera di Mubarak non sono sufficienti. Chi protesta vuole riforme radicali e un forte segno di discontinuità rispetto agli ultimi 30 anni che hanno visto il potere sostanzialmente sempre nelle mani di Mubarak e del suo partito.
12:36 – L’Unione Europea ha ufficialmente chiesto alle autorità dell’Egitto di porre fine alle violenze e alla repressione delle manifestazioni.
12:27 – Le telecamere di Al Jazeera al Cairo stanno inquadrando la formazione di nuovi cortei che si dirigono verso piazza Tahrir, dove si stima possano arrivare a breve 50mila persone.
12:21 – La TV di stato dice che anche oggi ci sarà il coprifuoco nelle principali città egiziane, ma sarà anticipato di un paio di ore rispetto a ieri. Sarà attivo a partire dalle 16 e fino alle 8 di domani mattina (al Cairo sono un’ora avanti rispetto a noi).
12:16 – C’è grande incertezza sul numero complessivo di vittime. Al Jazeera ora parla di un numero complessivo intorno alle 95 vittime tra manifestanti e forze dell’ordine in tutto il paese da quando sono iniziate le prime proteste.
12:14 – I dipendenti delle società pubbliche di Suez sono in sciopero e chiedono un passo indietro a Mubarak.
12:13 – «Se il governo statunitense vuole avere a che fare con un Egitto amichevole deve stare dalla parte di chi manifesta, non del regime» dice El Baradei.
12:08 – Alcuni testimoni raccontano di nuovi scontri violenti tra manifestanti e polizia ad Alessandria. In città le vittime dall’inizio delle proteste sarebbero una ventina, ma le autorità non confermano.
11:59 – «Vogliamo costruire un nuovo Egitto, basato sulla democrazia e i diritti umani» ha dichiarato il premio Nobel per la pace El Baradei, da tempo molto critico nei confronti di Mubarak e arrestato ieri al Cairo per impedirgli di partecipare alle manifestazioni.
11:56 – Secondo Al Qassemi, giornalista del National, oggi l’ex ministro del commercio estero egiziano Rasheed Mohamed Rasheed potrebbe ricevere l’incarico per formare un nuovo governo.
11:52 – Fonti governative hanno detto all’Associated Press che le vittime di questa settimana sono 35, compresi 10 agenti di polizia.
11:47 – Le vittime degli scontri nel paese sono almeno 53 da quando sono iniziate le proteste, dice Al Jazeera.
11:42 – Reuters fa il punto della situazione delle proteste. In piazza Tahrir, al Cairo, ci sono diverse migliaia di manifestanti e dicono che non se ne andranno fino a quando Mubarak non si dimetterà. Si registrano scontri e colpi di arma da fuoco. Ad Alessandria diverse centinaia di manifestanti si trovano nel centro città e gridano slogan contro il presidente. A Ismailia si registrano molti scontri con le forze dell’ordine, che hanno lanciato lacrimogeni e sparato proiettili di gomma per disperdere la folla. A Suez alcune centinaia di manifestanti si sono ritrovati davanti a un obitorio della città dove sembra ci siano i corpi di una dozzina di manifestanti rimasti uccisi durante le proteste.
11:39 – Al Jazeera dice che il governo egiziano si è ufficialmente dimesso. La fonte è la TV di stato egiziana.
11:35 – Peter Beaumont, inviato del Guardian al Cairo, dice che in piazza Tahrir, una delle più grandi della capitale, ci sono numerosi mezzi blindati dell’esercito, ma i soldati fino a ora non sono intervenuti negli scontri tra polizia e manifestanti. Al momento l’esercito si sta principalmente occupando dei palazzi governativi, cercando di impedire ai manifestanti di avvicinarsi troppo.
Aggiornamento 11.20
La protesta continua in numerose città del paese, ma la situazione sembra essere più tranquilla rispetto alla giornata di ieri. LA BBC segnala alcuni scontri nella città di Ismailia sulla riva occidentale del Canale di Suez, tra Porto Said e Suez. L’esercito ha chiesto ai manifestanti di non scendere in piazza per evitare nuovi scontri e mantenere l’ordine. Entro poche ore, dicono su Al Jazeera, il governo dovrebbe annunciare le proprie dimissioni come annunciato nella notte dal presidente Hosni Mubarak. Ma la soluzione proposta è ritenuta insufficiente e chi protesta chiede al presidente di lasciare, dopo 30 anni di governo del paese.
Il palazzo dell’NDP al Cairo, il partito di Mubarak, è ancora in fiamme da ieri sera. A Suez si stanno formando nuovi cortei per chiedere le dimissioni di Mubarak. Negli scontri con le forze dell’ordine sono morte fino a ora almeno 13 persone in città e si stima vi siano stati almeno 150 feriti nella sola giornata di ieri.
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Nella tarda serata di ieri il presidente egiziano Hosni Mubarak si è finalmente presentato in televisione dopo due giorni di intense proteste e di scontri nelle strade delle maggiori città egiziane, e ha annunciato lo scioglimento del governo, ma anche il proseguire della repressione di ogni tentativo di sovversione. I cittadini del Cairo che erano scesi a decine di migliaia per le strade si sono fermati per ascoltarlo e sono poi tornati a protestare nella notte, contestando l’insufficienza della concessione e chiedendo ancora le dimissioni di Mubarak.
Nella giornata c’erano stati scontri violenti soprattutto a Suez, dove si registravano 11 morti (non è confermata la notizia di venti morti ad Alessandria), e attacchi a molti edifici pubblici al Cairo, a cominciare da quello del partito di Mubarak, incendiato. Con i militari arrivati in strada con i carri armati si segnalavano sia tensioni che intese da parte dai manifestanti: c’erano stati lanci di lacrimogeni e spari di proiettili di gomma e centinaia di feriti. Mohamed El Baradei, il premio Nobel per la pace principale contestatore pubblico di Mubarak e del suo regime, era stato messo ieri agli arresti domiciliari per non consentirgli di partecipare alle proteste. Anche il movimento dei Fratelli Musulmani ha chiesto le dimissioni di Mubarak. Nella notte c’è stata una telefonata tra Mubarak e Barack Obama: il presidente americano è poi apparso pubblicamente per chiedere con molta fermezza alle autorità egiziane di cessare l’uso della forza e offrire al popolo egiziano riforme e libertà.
Stamattina internet è ancora bloccata, mentre arrivano notizie confuse su una parziale ripresa del traffico telefonico mobile. Intanto i primi manifestanti hanno ricominciato a riunirsi in Tahiri Square e a scandire slogan contro Mubarak, seguiti dai carri armati: la CNN ha descritto una situazione di tensione, ma ha anche diffuso una serie di fotografie scattate vicino ai carri dell’esercito che testimoniano le conversazioni tra manifestanti e militari.