“Uno stabile sodalizio a delinquere”

Carlo Bonini racconta le conclusioni dell'indagine sui Grandi Appalti

I pubblici ministeri di Perugia hanno depositato le 23 pagine di conclusioni dell’inchiesta sui Grandi Appalti (quella che ha tra gli accusati Guido Bertolaso e la cosiddetta “cricca”) che anticipano le richieste di rinvio a giudizio. Che cosa contengano lo spiega Carlo Bonini oggi su Repubblica.

Per 11 anni, «uno stabile sodalizio a delinquere» ha governato il Sistema dei Grandi appalti pubblici di questo Paese, «pilotandone le scelte», saccheggiandone le risorse, truccando il mercato, umiliando le regole di imparzialità e trasparenza. Per 11 anni, «un´associazione per delinquere ha commesso una serie indeterminata di corruzioni, abusi di ufficio, rivelazioni di segreto d´ufficio, favoreggiamenti, mettendo la funzione dei funzionari pubblici a disposizione di privati imprenditori, tra cui principalmente Diego Anemone e il gruppo di imprese a lui riconducibile». Perché, «di fatto, i funzionari pubblici hanno operato a servizio del privato e consentito che la gestione degli appalti avvenisse in maniera del tutto antieconomica per le casse pubbliche a favore degli imprenditori». E dei loro astronomici «profitti illeciti». In soli quattro anni, dal 2004 al 2009, e per il solo Diego Anemone e il suo occulto socio, il grand commis di Stato ed ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, una somma pari a 75 milioni 523.617, 88 euro.

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