Eduardo Saverin investe su Qwiki
Il co-fondatore di Facebook sceglie un nuovo progetto online su cui investire
Di Qwiki sappiamo queste cose: che c’entra l’informazione, dato che le parole più ricorrenti nella comunicazione del progetto sono The Information Experience; che ha una versione alpha già online, con qualche esempio della tipologia di contenuti offerti; che contiene la parola “wiki”, e quindi dovremmo aspettarci uno sviluppo collaborativo dei suddetti contenuti da parte degli utenti; che ancora non ne esiste una versione per iPad ed iPhone, dato che è costruito completamente in Flash; che ha vinto il TechCrunch Disrupt 2010, un concorso che premia le idee più innovative del web. Soprattutto, sappiamo che è il progetto su cui ha recentemente investito Eduardo Saverin, il co-fondatore di Facebook recentemente arricchitosi, più che per i meriti nello sviluppo del fortunato social network, per aver vinto la causa dopo esserne stato tagliato fuori.
Accedendo al sito è possibile visualizzare dei contenuti esempio (i “samples”) o cercare tramite l’apposito form il contenuto desiderato: il sistema genera automaticamente una sorta di filmato composto da uno slideshow di immagini prese da Google, flickr o altri siti, estratti testuali di Wikipedia letti da una voce automatica, infografiche e diagrammi. Cliccando su una parte qualsiasi dello slideshow è possibile approfondirne un determinato aspetto. Gli utenti possono contribuire suggerendo un’immagine o un video da integrare nello slideshow o correggendo la pronuncia di una parola.
Nonostante l’aspetto futuristico – il sito assomiglia vagamente ad alcune applicazioni, viste nei film di fantascienza, che in pochi secondi riassumono una serie di nozioni con voce e immagini – risulta al momento poco pratico se non si ha una grande quantità di tempo a disposizione, e anche in quel caso è forse preferibile usare fonti più approfondite. Insomma, interessante il sistema ma ancora poco utile. Fast Company ne ipotizza un veloce fallimento, con una critica pungente all’abitudine che ha Saverin di parlare per luoghi comuni:
Qualche mese fa [Saverin] ha scritto su CNBC un articolo su ciò che ha imparato fondando Facebook, e ne è venuto fuori un insieme di cose già sentite. «La vera innovazione è cieca – ha scritto – l’imprenditoria comprende errori e fallimenti. Gli imprenditori incontreranno difficoltà. Dovranno lottare. Molti falliranno. Altri prospereranno. Creare un’impresa dall’embrione di un’idea è il compito dell’imprenditore. Non ci sono confini a ciò che può essere un imprenditore». Applicando questa perla di saggezza a Qwiki, potremmo dire che forse la startup fallirà. Forse avrà successo. Forse dovrà confrontarsi con errori e fallimenti e difficoltà. Forse non ci sono limiti a ciò che Saverin potrebbe farla diventare. Quale investitore saprebbe resistere ad una simile prospettiva?