Burberry va forte
Alcune mode giovanili potevano infangarne il nome per sempre, ma all'estero non se ne sono accorti
Le vendite del marchio di moda inglese Burberry parlano di un aumento dei profitti nel terzo trimestre 2010 del 27 per cento rispetto al 2009, con una crescita del 68 per cento solo in Asia. I piani societari prevedono un’ulteriore espansione proprio in Cina, oltre che in America latina. Il marchio sta beneficiando della globalizzazione ma anche dei suoi limiti, ricorda ancora l’Economist soffermandosi sulla sua storia recente: negli anni Ottanta era diventato di moda sulle tribune degli stadi, per non parlare del successo tra i chav (teppistelli di strada), rischiando di rovinare la propria reputazione. Nel Regno Unito questa è stata recuperata anche grazie alla lotta alla contraffazione, mentre all’estero gli “usi impropri” della sua classica trama a quadri non sono arrivati, e il marchio è sempre rimasto associato al lusso.