Anibal Cavaco Silva vince le presidenziali in Portogallo
La rielezione del presidente uscente, conservatore, mette a rischio la sopravvivenza del governo socialista
Il presidente uscente del Portogallo, Anibal Cavaco Silva, ha vinto le presidenziali ottenendo un nuovo mandato per guidare il paese per altri cinque anni. Il conservatore Silva ha ottenuto il 53 per cento delle preferenze, sconfiggendo il proprio diretto rivale Manuel Alegre che si è fermato al 20 per cento. Secondo gli analisti politici, la riconferma alla presidenza potrebbe accelerare la fine dell’attuale governo socialista, accusato di non aver fatto abbastanza per prevenire la grave crisi economica che sta interessando il paese.
Il ruolo del presidente in Portogallo è principalmente di rappresentanza, ma il capo dello stato è eletto direttamente dal popolo e ha il potere di sciogliere le camere quando lo ritiene opportuno. Il timore della sinistra è che con il nuovo incarico ricevuto e l’ampio numero di consensi, Silva possa essere tentato dalla possibilità di rinnovare il Parlamento, favorendo il ritorno al potere del Partito socialdemocratico – che si chiama socialdemocratico ma è di centrodestra – un tempo guidato proprio da lui.
Anibal Cavaco Silva ha comunque cercato di rassicurare il primo ministro Jose Socrates e il suo esecutivo, confermando di essere orientato a mantenere la stabilità politica in Portogallo, che sta vivendo mesi molto difficili a causa della crisi economica e di un concreto rischio di dover ricorrere all’Unione Europea per appianare i propri conti, come hanno già fatto Grecia e Irlanda. Prima delle elezioni, Silva ha appoggiato il piano del governo che mira a ridurre in tempi brevi il deficit attraverso tagli e razionalizzazioni della spesa pubblica.
Il mandato del primo ministro socialista Socrates scadrà nel 2013, ma a causa dei problemi economici l’elettorato è scontento e sfiduciato. L’affluenza alle urne per le presidenziali ha fatto segnare un nuovo record negativo: appena la metà degli aventi diritto al voto si è recata alle urne per esprimere la propria preferenza.
Secondo i partiti all’opposizione, la bassa affluenza sarebbe stata anche condizionata dal nuovo sistema di voto con riconoscimento elettronico. Questa soluzione avrebbe dovuto accelerare le operazioni ai seggi, ma il sistema non ha funzionato a dovere e così diverse migliaia di cittadini non sarebbero stati in grado di esprimere il loro voto.