Perché Google ha cambiato amministratore delegato?
Larry Page sarà il nuovo amministratore delegato dell'azienda al posto di Eric Schmidt
Larry Page, co-fondatore di Google insieme a Sergey Brin, sarà il nuovo amministratore delegato dell’azienda al posto di Eric Schmidt, amministratore delegato negli ultimi dieci anni, che resterà comunque all’interno di Google nel ruolo di presidente esecutivo.
La notizia è stata diffusa ieri sera e ha colto di sorpresa tutti gli osservatori del settore, che non si aspettavano a breve una simile svolta. Eric Schmidt l’ha spiegata sinteticamente su Twitter, scrivendo che “non è più necessaria la supervisione giorno per giorno di un adulto”. Schmidt infatti era stato scelto dieci anni fa da Brin e Page per dare a una società delle dimensioni e delle potenzialità di Google un volto affidabile e rassicurante, dato che i due fondatori di Google avevano poco più di vent’anni. Ora la situazione è del tutto diversa: il motore di ricerca è diventato un colosso e Page e Brin hanno l’età e l’esperienza per condurre le sue attività.
Il New York Times raccoglie comunque una serie di altri punti di vista sulla vicenda, suggerendo che dietro il cambio ai vertici dell’azienda ci sia anche la necessità di restituire a Google il dinamismo imprenditoriale degli inizi e recuperare il terreno perso su questo fronte nei confronti di realtà più giovani della Silicon Valley, come Twitter e Facebook. «Uno dei nostri obiettivi principali è quello di essere un’azienda che ha la passione e la velocità di una start-up», ha detto Page al New York Times.
Google resta ancora una delle aziende più potenti della Silicon Valley – il suo valore è stimato al momento intorno ai 200 miliardi di dollari – ma l’improvvisa esplosione di Facebook degli ultimi anni ne ha portato alla luce le sue debolezze, soprattutto sul fronte dei social network, e messo in discussione il suo predominio nel mercato della pubblicità online. Senza contare che diversi suoi dipendenti hanno lasciato l’azienda proprio per andare a lavorare a Facebook o ad altre start-up. Quello che temono a Google, dice il New York Times, è che possa diventare un po’ come Microsoft: un’azienda tecnologica un tempo dominante che ora è percepita come un colosso lento e macchinoso nonostante i suoi recenti prodotti di successo come la Xbox e Kinect.
Ora Google diventa una delle poche aziende della Silicon Valley a tornare sotto il controllo diretto di uno dei suoi fondatori, dopo essere stata amministrata per dieci anni da un manager di lungo corso arrivato dall’esterno. Secondo il New York Times, la decisione potrebbe indicare anche il definitivo passaggio all’età adulta dei fondatori di Google, che avevano poco più di vent’anni quando Schmidt entrò a far parte dell’azienda. «Penso che Larry sia pronto», ha detto Schmidt dando pubblicamente l’annuncio. «è tempo che provi a gestire tutto questo».
Page e Schmidt hanno assicurato che la decisione è stata presa di comune accordo. «Non c’è nessun altro al mondo che abbia fatto così bene a Google come Schmidt in questi anni», ha detto Page. Page e Brin avevao fondato Google nel 1998 quando erano ancora degli studenti di informatica all’università di Stanford, California. Sia i due fondatori che Schmidt controllano quote molto rilevanti dell’azienda: Page e Brin possiedono azioni per un valore netto di 15 miliardi di dollari, Schmidt per un valore netto di 5,5 miliardi di dollari.