Ricky Gervais ha esagerato?
Circolano malumori su come il comico inglese ha presentato i Golden Globes
«Gli attori non sono amati solo qui ad Hollywood, sono amati ovunque. È per il loro essere così riconoscibili. Potresti vivere in un paese del Terzo Mondo, e comunque ti sarebbe sufficiente vedere di sfuggita una star per sentirti meglio. Potresti essere un bambino piccolo, un piccolo bambino asiatico, senza averi e senza soldi – e ti basterebbe vedere una foto di Angelina Jolie per gridare “mamma!”»
Le battute di Ricky Gervais, comico e autore inglese, durante la presentazione dei Golden Globes, sono state su questo livello. Qualche divagazione iniziale sull’onanismo, commenti infelici sulla versione americana di The Office, la serie tv di cui lui ha scritto e interpretato la versione originale per la BBC, e poi quello che nelle intenzioni doveva essere un fuoco di fila sul mondo dello spettacolo: se l’è presa con la rete che ha trasmesso l’evento («Andiamo avanti prima che la NBC mi rimpiazzi con Jay Leno»), con l’Hollywood Foreign Press Association, l’associazione di critici cinematografici e televisivi che sceglie i vincitori, accusando il suo anziano presidente di essere influenzato dalle grandi case cinematografiche e facilmente corruttibile; ha ironizzato sul divorzio di Paul McCartney e fatto allusioni all’antisemitismo di Mel Gibson.
Nulla di particolarmente sagace o originale, ma prevedibilmente in tono con le sue solite battute: i dirigenti della NBC avevano ammesso, prima della cerimonia, di essere un po’ intimoriti in vista della sua conduzione. Ma se le battute scorrette hanno creato reazioni forti da parte della stampa e degli attori, non hanno funzionato in termini di pubblico e gli ascolti sono stati piuttosto bassi. Hanno attirato più attenzione le reazioni degli interessati, il giorno dopo: un giornalista della Hollywood Foreign Press Association ha dichiarato, dietro garanzia dell’anonimato, che «Ricky non verrà invitato nuovamente a presentare i Golden Globes, questo è certo. E non riceverà nomination per nessuno dei suoi film. Ieri notte ha umiliato l’associazione e ha esagerato con molte celebrità presenti: i loro agenti hanno già presentato numerose lamentele».
Se queste innominate celebrità si sono lamentate, però, sono arrivate anche voci di solidarietà: Bruce Willis, che durante l’evento è stato definito il padre di Ashton Kutcher (il nuovo marito di Demi Moore), ha fatto spallucce e dichiarato che trova Gervais «un tipo divertente»; Jon Stewart, durante il suo show serale, ha detto di sentirsi «offeso dal fatto che un comico possa essere così divertente nel condurre una premiazione».
Di seguito il monologo introduttivo alla cerimonia, in inglese.