Le ignorate alluvioni in Sri Lanka
Più di un milione di persone in totale sono state colpite dalle inondazioni
Le alluvioni che hanno colpito lo Sri Lanka negli ultimi giorni sono passate quasi del tutto inosservate nella stampa internazionale, concentrata sui numeri apparentemente più devastanti di quelle di Australia e Brasile. Ma in realtà, a guardarle più da vicino, non sono meno allarmanti.
Per il momento i morti sono quarantatré, ma più di un milione di persone in totale sono state colpite dalle inondazioni. Quattrocentomila hanno dovuto lasciare le loro case. Un’ulteriore minaccia è costituita poi dalle mine ancora presenti in molti punti del territorio dai tempi della guerra civile, che si è conclusa solo nella primavera del 2009, e che potrebbero essere trasportate dall’acqua in luoghi che finora erano ritenuti sicuri. La maggior parte delle persone in pericolo appartiene alla minoranza Tamil della parte orientale del paese, già stremata da oltre vent’anni di violenza tra le Tigri Tamil e le forze dell’esercito centrale.
Secondo l’Economist, il disastro di questi giorni potrebbe dare allo Sri Lanka l’occasione di recuperare i rapporti con molte ONG e organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali, molte delle quali avevano tagliato tutti i legami con il governo di Colombo in seguito alle accuse di crimini contro l’umanità che sarebbero stati commessi nelle ultime fasi della guerra civile. Centinaia di persone oggi a Kathankudi, nell’est del paese, stanno lamentando la carenza di interventi di soccorso adeguati. L’ONU oggi ha lanciato un appello per accelerare l’arrivo di aiuti umanitari internazionali: se gli interventi non saranno tempestivi, centinaia di persone rischieranno di morire.