Ma è un libro di sole domande?
«Un corpo che ne acchiappa un altro in un campo di segale va considerato una cosa buona o cattiva? Consideri la pioggia un anestetico? Il dolore purifica?»
di Padgett Powell
Le tue emozioni sono pure? I tuoi nervi flessibili? Che rapporto hai con le patate? Costantinopoli dovrebbe chiamarsi ancora così? Un cavallo senza nome ti rende più o meno nervoso di uno che il nome ce l’ha? Secondo te, i bambini hanno un buon odore? Se li avessi davanti a te in questo momento, mangeresti salatini a forma di animale? Potresti stenderti sul marciapiede e riposarti un po’? Volevi bene al padre e alla madre, e i Salmi ti sono di conforto? Se finisci all’ultimo posto in tutte le categorie, la cosa ti secca abbastanza da spingerti a risalire? Ti suonano mai alla porta? Hai qualcosa sul gozzo? Un novello Mendeleev ti potrebbe incasellare con precisione in una tavola periodica delle identità, oppure ti ritroveresti un po’ in tutti gli elementi? Quante flessioni consecutive riesci a fare?
Tendi a prediligere le Isole Sottovento o quelle Sopravvento? Un uomo con la brillantina in testa e il chewinggum in bocca ti ricorda un criminale o ti attrae per il suo fascino sbarazzino? Hai familiarità con le posizioni religiose a proposito dei vari zoccoli di animali? In quale circostanza, o insieme di circostanze, potresti pescare un pesce gatto a mani nude? Spenderesti di più per un tessuto di spugna migliore? Lo zucchero fa per te? Se un docile esemplare di bestiame ti passasse accanto diretto al macello, gli accarezzeresti il sedere? Le scarpe troppo «tecniche» ti disturbano?
Hai un debole per i gioielli? Ricordi la tua passione per la filosofia ai primi anni d’università? Hai il mal di testa? Perché gli alieni non vengono in nostro soccorso? Sapevi che tra gli indiani d’America le donne allattavano i figli fino a cinque anni, semplicemente chinandosi a dar loro il seno in posizione eretta? Hai mai assistito a una partita di shuffl eboard in un campo nudista? Se tutti i campi da tennis potessero avere solo una superficie, quale dovrebbe essere? Nella tua economia, in generale, sei per il laissez-faire o per il socialismo? Se potessi disegnare la bandiera di una nazione, quale sarebbe il colore o i colori predominanti? Gli alberi vanno potati? Rimani perplesso sul da farsi di fronte a un paio di mutande con l’elastico rotto, ma per il resto in buone condizioni? Balli? Aver raccolto bottiglie di Coca-Cola per riscuotere il prezzo del vuoto a rendere è uno dei ricordi fondamentali della tua infanzia? Hai mai ferito o ucciso un animale per sbaglio? Mangeresti carne di carogna? In materia di cuscini, sei un uomo da guanciale di piume o di piumino d’oca? Sei un uomo? Metteresti duecento dollari nella classica busta rossa e me li daresti? Ti sei mai dovuto preoccupare del rischio che gelasse l’acqua nelle tubature, o hai mai avuto a che fare con tubature gelate? Come va la salute? Se si potesse dire che nutri sia speranze che timori, diresti di avere più speranze che timori, o più timori che speranze? Tutti i tuoi affari sono sotto controllo? Avresti la benché minima idea, se per qualche motivo dovessimo ricominciare da capo, di come reinventare la radio, o anche solo il telefono? Ricordi quei particolari elastici di caucciù delle guaine che reggevano le calze da donna prima dell’invenzione dei collant?
Chi è secondo te il miglior quarterback di tutti i tempi? Tra un meccanico e uno psicologo, secondo te chi dovrebbe guadagnare di più all’ora? Sei felice? Tendi a chiederti se gli altri sono felici? Conosci le differenze, empiriche o teoriche, tra muschi e licheni? Hai mai visto un animale dal passo più felpato dell’elegantissi ma volpe rossa? Sei disposto a chiudere un occhio nei confronti dei delitti passionali, rispetto ai loro cugini, i delitti premeditati? Comprendi perché il sistema giudiziario lo faccia? I calzini scompagnati ti infastidiscono per aspetti meno evidenti del colore? Ti è chiaro cosa intendo? Ti è chiaro perché ti faccio tutte queste domande? Diresti che ti è molto chiaro, o pochissimo, oppure ti trovi in un punto imprecisato del mare melmoso della preveggenza? Dovrei dire forse mare melmoso della lucidità mentale? Dovrei andarmene? Lasciarti in pace? Dovrei importunare solo me stesso con questo spirito interrogativo?
Sei bravo ad andare in bicicletta? Imparare ad andarci, da bambino, è stato facile oppure no? Hai avuto il piacere di insegnarlo a un bambino? Le tue emozioni sono ricche, varie e intense, oppure sono misere, limitate, fragili e insignificanti come uno sputo? Ti fidi almeno di te stesso? Non è dura – e scusami la banalità dell’espressione – essere te? Se potessi fare cambio e diventare, che so, Godzilla, non lo faresti al volo, tesoro? E in tal caso, non rinunceresti a quell’orrendo taglio di capelli, a quel guardaroba austero e a quello stile deprimente per cominciare a divertirti un po’, nei panni di Godzilla?
Cosa dobbiamo darti per convincerti a diventare Godzilla e a lasciarci in pace? Dobbiamo aspettare la tua risposta? Soffri mai di quella sinusite che ti fa sentire il verso di un procione dentro la testa? Sei affascinato quanto me dalla scienza, anzi dall’arte, dell’artiglieria? Sei nauseato quanto me dalla locuzione «scienza e arte», e ancor più nauseato da «scienza, anzi arte»? Chi è il tuo pittore preferito?
Il tuo apprezzamento di un bell’oggetto – diciamo, per esempio, questa rivoltella con il calcio in madreperla – è influenzato dall’aver dovuto lavorare sodo per ottenerlo, oppure lo valuti allo stesso modo di un bell’oggetto che ti è capitato tra le mani facilmente?
Hai un giorno della settimana preferito? Te l’ho detto che mi sono rifugiato, anzi in realtà ho chiesto soccorso allo Shodlik Palace Hotel di Tashkent, in Uzbekistan? Quanto peso si dovrebbe chiedere di portare a un portatore bambino? Ti sei mai interrogato sui racconti rubati nella valigia di Mister Hemingway al binario di una stazione di Parigi? Il fatto che non ne avesse una copia, e che avesse così tanti bagagli da non riuscire a contarli, non sono la prova che era un tronfio bifolco e se l’è meritato? Capisci cosa intendo che si sia meritato? Desideri, come tutti noi, avere un carattere più solare? Ti piacerebbe imparare a sollevare pesi? Ti conforta l’affermazione che ci sia ancora al mondo della gente che sa quel che fa? Oppure, come me, concordi sul fatto che la gente che sa quel che fa ha cominciato a morire intorno al 1945 ed è oramai a un passo dall’estinzione? E che è stata rimpiazzata da gente falsa che sa solo atteggiarsi?
Che tra una decina d’anni, quando tutti andranno in Segway parlando a un cellulare incastonato nei loro iTeeth, saremo in dolorosa presenza di un mondo totalmente insensato? Che una gran parte della popolazione mondiale sarà impegnata ad autodistruggersi, se non sarà già morta di fame, mentre una piccola parte della popolazione mondiale si esalterà all’idea del rapido acquisto online di una T-shirt dal costo esorbitante? Hai provato a usare la spugnetta antigraffi o tibetana alla mandorla della Zenith Chemical Works di Chicago su dei mobili di qualità? Un aeroplanino di carta ben fatto ti darebbe un pizzico di piacere? Posto che ti venisse garantito di non subire danni né in un caso né nel l’altro, preferiresti passare del tempo in compagnia di un terrorista o di un produttore di cereali per la colazione? Qual è, a tuo modo di vedere, l’incarnato ideale di una mucca? Esiste una legge di natura per cui i sacchetti di plastica sono attratti dai neonati analoga a quella per cui i tornado sono attratti dalle case prefabbricate? Capisci esattamente cosa s’intende con l’espressione « crema pasticcera »? Sarebbe meglio se le cose andassero meglio, e peggio se andassero peggio, oppure meglio se andassero peggio e peggio se andassero meglio? Hai mai sentito il termine « straccivendolo », e hai idea di cosa faccia, o facesse, uno straccivendolo? È ancora possibile comprare kit elettronici per il fai-da-te presso aziende come Heathkit, Lafayette Radio e Knight-Kit?
Un corpo che ne acchiappa un altro in un campo di segale va considerato una cosa buona o cattiva? C’è un motivo per cui la clorofilla è verde invece che, supponiamo, rossa, o è uno dei tanti esempi della cosiddetta casualità darwiniana?
Se qualcuno dicesse che un certo modo di suonare la chitarra – e sto pensando al Clapton dei Cream – ha un suono valvolare, questa affermazione avrebbe un significato per te? Sai che esistono gli aquiloni da combattimento? Riesci a immaginare che fortuna accumulerebbe chi riuscisse a creare geneticamente un gattino che resta perennemente cucciolo? Riesci già a immaginarti (e non ce l’ho con te in particolare: saremo tutti orrendi e sembreremo tutti delle vecchie) che aspetto orrendo avrai da donna vecchissima? In linea di principio, preferiresti avere cento sacchetti da un chilo o un sacchetto solo da cento chili? Si può presumere che l’universo sia a corto di energie, oppure che stia trovando nuove energie, oppure che stia mantenendo le energie che ha? Se ti facessero osservare che «Due sconosciuti entrano in confidenza, e man mano abbassano la guardia e fanno meno caso alle buone maniere, finché non vengono commessi degli errori, e così la confidenza diminuisce al punto che la loro distanza supera quella che c’era prima che si incontrassero », saresti propenso a dirti d’accordo? Sai che la vipera del Gabon è abbastanza forte da abbattere una mucca? Sai cosa s’intende con l’espressione «fiume dalle acque nere»? In quale campo la tua mancanza di conoscenze ti preoccupa o ti dispiace di più, botanica o matematica? Se l’architettura è musica congelata, non ci meritiamo un libro completo di ricette per cucinarla? Quando senti la frase « Quelli sì che erano tempi » o qualsiasi allusione simile ai bei tempi andati, sei propenso a catalogare chi parla come un sentimentale, o gli dai atto che quelli erano davvero tempi migliori?
La casualità darwiniana giustifica il fatto che cani e gatti e non, per dire, scimmie e opossum, siano diventati animali domestici, oppure lo si deve a forze di altro tipo, magari spirituali? Ti chiedi, quando rifletti su cose come chi ha avuto per primo la furbizia di mangiare un’ostrica, chi sia stato il primo ad avere l’idea di tessere: non trovi che un momento del genere abbia segnato davvero una svolta epocale, al contrario di tutti gli sfigati nano-aggiustamenti odierni, che in pratica equivalgono a poter giocare a dama contro un microchip? Ho dimenticato la domanda che dovevo fare adesso? Era «Sta piovendo?»?
Consideri la pioggia un anestetico? Il dolore purifica? Hai i nervi saldi come quelli delle mutillidi, le «formiche di velluto» che si affaccendano costantemente sulla terra bassa e umile avvolte nella loro livrea di velluto carminio e seta nera? Sai come stabilire con certezza se la formica di velluto punge? Hai mai visto il monumento bronzeo a Mendeleev a San Pietroburgo, raffigurante a parete intera la tavola periodica degli elementi? Sai che sotto il monumento c’è della spazzatura? Hai mai ricevuto del contravveleno? Perché contra-veleno e non anti-?
Non è una meraviglia, la lana? Hai l’impressione che i traghetti siano coinvolti in un numero esagerato d’incidenti? Riesci a immaginare un equivoco divertente generato dal confondere le parole contrazione e contrattazione? Sei un consumatore di vitamine? E dal confondere confusione con contusione, o ipnosi con ammoniaca anidra o elettrolisi? Se alle persone di sangue blu si stende il tappeto rosso, la gente comune non diventa verde d’invidia, e i rivoluzionari incavolati neri? Sai com’è in realtà il canto di un usignolo?
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Padgett Powell è uno scrittore americano; ha scritto quattro romanzi, uno dei quali, Edisto, è stato finalista al National Book Award. I suoi testi sono apparsi su The New Yorker, Harper’s Magazine, The Paris Review, Esquire e nelle antologie Best American Short Stories e Best American Sports Writing. Vive a Gainesville, in Florida, e insegna scrittura alla University of Florida.
Questo testo è tratto dal suo nuovo libro Interrogative Mood (Guanda).