I nove di Reykjavík
L'Islanda processa i manifestanti che avevano fatto irruzione nel parlamento durante la crisi finanziaria
Oggi in Islanda inizia il processo contro i manifestanti che nel dicembre del 2008 avevano fatto irruzione nel parlamento per protestare contro la crisi finanziaria che stava travolgendo il paese. I nove imputati – conosciuti come “I nove di Reykjavík” – sono accusati di attentato al parlamento e rischiano pesanti condanne, fino all’ergastolo.
Nel dicembre del 2008 trenta persone fecero irruzione nel parlamento a Reykjavík, mentre migliaia di islandesi protestavano per le strade della capitale nei giorni del collasso del sistema bancario. L’accusa di attentato al parlamento, previsto dall’articolo 100 del codice penale islandese, era stata usata in passato soltanto nel 1949 contro un gruppo di manifestanti anti-NATO. Uno di loro è causalmente il padre di uno degli attuali imputati. Il caso sta sollevando molte polemiche in Islanda perché soltanto nove dei manifestanti sono stati incriminati. Le autorità si sono giustificate dicendo che la polizia non è riuscita a identificare le altre persone nelle immagini riprese dalle telecamere.