Una first lady anche noi?
La rivelazione di ieri da parte del PresdelCons offre finalmente al nostro paese la chance di una pubblica consorte: come gli altri
Scremati i consueti strali contro la magistratura e le consumate promesse sulla riforma di questo e di quello, degli otto minuti del video diffuso ieri dallo staff di Berlusconi rimane una sola cosa, una sola frase, una “notizia”: «da quando mi sono separato ho avuto uno stabile rapporto di affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate». La frase ha generato una valanga di commenti e battute su una delle pochissime tracce che in questi quattordici anni di berlusconismo non avevamo ancora avuto modo di esplorare: la fidanzata di Berlusconi. E quindi sono partiti pronostici, previsioni, denunce di falsificazioni e cospirazioni, battute, dichiarazioni e risposte alle dichiarazioni.
Due cose si sanno. La prima è che siamo solo all’inizio: che questa “persona” esista davvero o per finta, è certo che ne sentiremo parlare ancora, che a un certo punto salteranno fuori delle informazioni in più e magari delle foto. La seconda è che questa circostanza, per quanto laterale a una faccenda ben più grossa e torbida, potrebbe dare per la prima volta all’Italia una first lady, cosa che – per ragioni diverse – non abbiamo mai avuto, nemmeno negli ultimi quindici anni di bipolarismo e personalizzazione della politica. Dite pure “che ce ne facciamo della first lady”, ma è un fatto che all’estero le mogli e i mariti dei capi di stato e di governo utilizzano spesso la loro visibilità pubblica per spendersi in cause poco pubblicizzate: fanno cose buone. Spesso accade che le vicende familiari dei capi di stato e di governo aiutino gli elettori a conoscere meglio chi hanno eletto, altre volte aiutano gli eletti a distrarre gli elettori. E certo, ci sono anche first lady o first gentlemen che si fanno notare per comportamenti non proprio esemplari. In attesa che l’Italia si trovi la sua, di first lady, vediamo i modelli che si trovano in circolazione: anche perché spesso conosciamo i loro nomi ma non abbiamo idea di cosa facciano. Sono dieci, in realtà sette: uno è un first gentleman, una non lo è più, da poco, una forse lo sarà, un giorno.