Il nuovo governo della Tunisia
Il nuovo esecutivo lascia i ministeri chiave nelle mani del partito dell'ex presidente Ben Ali
Il primo ministro tunisino Mohamed Ghannouchi ha annunciato la formazione del nuovo governo di unità nazionale. Il nuovo esecutivo lascia i ministeri chiave nelle mani del Raggruppamento Costituzionale Democratico, il partito dell’ex presidente Ben Ali, deludendo gran parte delle aspettative di rinnovamento che avevano seguito gli eventi di questi giorni. Migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza per protestare.
A guidare il governo sarà lo stesso premier Mohamed Ghannouchi, che ha riconfermato i ministri degli Esteri, della Difesa, degli Interni e del Tesoro già in carica con l’ex presidente Ben Ali. Nel governo entreranno anche tre membri dell’opposizione: Ahmed Ibrahim, Mustafa Ben Jaafar e Najib Chebbi, che sarò il nuovo ministro dello Sviluppo Regionale. Il presidente del parlamento Fouad Mebazza continuerà a svolgere il ruolo di presidente ad interim fino alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi tra sei mesi.
Secondo quanto riferisce Al Jazeera, migliaia di giovani sarebbero scesi in piazza per protestare contro la partecipazione del partito di Ben Ali al nuovo governo di unità nazionale. L’esercito ha sparato in aria e usato lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Colpi di arma da fuoco sono stati sparati anche in via Lafayette, nel centro di Tunisi, e vicino alla sede del ministero dell’Interno. Alcune centinaia di manifestanti hanno poi preso d’assalto la sede del Raggruppamento Costituzionale Democratico nella cittadina tunisina di Qibili. In tutto il paese vige ancora lo stato d’emergenza e le strade della capitale Tunisi sono ancora presidiate da carri armati e forze dell’esercito. Il bilancio ufficiale dei morti delle ultime settimane è salito a 78.
Durante la conferenza stampa in cui ha dato l’annuncio del nuovo governo, il primo ministro Ghannouchi ha confermato che tutti i prigionieri politici saranno liberati e che il Ministero dell’Informazione – il principale strumento di controllo e censura sui media usato da Ben Ali – sarà abolito. Rashid al-Ghannouchi, il leader del partito di opposizione islamista “Rinascimento” che era stato bandito dalla costituzione voluta da Ben Ali e che nei giorni scorsi aveva annunciato che sarebbe tornato a breve nel paese, ha fatto sapere da Londra che nessuno dei suoi alleati è stato chiamato a partecipare alle consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Nel frattempo un’ondata di suicidi per protesta si sta propagando in tutto il nord Africa. In Algeria, Egitto e Mauritania cinque ragazzi si sono dati fuoco per protestare contro le condizioni politiche ed economiche dei loro rispettivi paesi. Al momento sono tutti ricoverati in ospedale in condizioni gravi. Le proteste contro la disoccupazione e la corruzione del governo tunisino erano iniziate il 17 dicembre dopo che un giovane venditore ambulante si era dato fuoco per contestare il sequestro della sua merce.
– Puntate precedenti: Ben Ali è scappato