Il mercato degli squali a Hong Kong
I pescatori tagliano le pinne degli squali ancora vivi e poi li lasciano morire dissanguati in mare
Il fotografo inglese Alex Hofford ha fatto un reportage sul feroce mercato delle pinne di squalo a Hong Kong. Le immagini mostrano centinaia di pinne dorsali lasciate a essiccare su un marciapiede, e due uomini seduti accanto di guardia.
Dopo averli issati sulle loro imbarcazioni, i pescatori tagliano le pinne agli squali quando sono ancora vivi e poi li gettano di nuovo in acqua lasciandoli morire dissanguati. La carne di squalo ha infatti uno scarso valore commerciale che non ne giustifica il trasporto, mentre le pinne valgono moltissimo: oltre 800 euro al kg. Secondo un recente studio, ogni anno tra i 30 e i 70 milioni di squali vengono uccisi in questo modo, per un giro d’affari di oltre un miliardo di dollari.
La zuppa di pinne di squalo è considerata una prelibatezza della cucina tradizionale cinese fin dai tempi della dinastia Ming. Oggi la domanda di questo ingrediente sta crescendo sempre di più per soddisfare la voglia di esibire un piatto ricercato da parte di schiere sempre più vaste di cinesi arricchiti. Questa pesca, diffusa in tutti i mari e scarsamente monitorata e controllata, interessa tutti i tipi di squalo, senza nessuna distinzione di età, sesso o dimensione. Finora solo 17 paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno bandito questo tipo di pesca, anche se i controlli sono molto deboli.