Aria nuova nei giornali di destra

Sallusti accusa Feltri di prendere le distanze da Berlusconi e "cambiare bandiera": il Giornale e Libero diventano nemici?

© Andrea Raso / lapresse
07-10-2010 Milano, Italia
cronaca
Minacce alla Marcegaglia, perquisita 
la sede del quotidiano ‚Il Giornaleé
Indagati il direttore Sallusti e Porro
Conferenza stampa de "Il Giornale"
nella foto:Alessandro Sallusti,Vittorio Feltri

© Andrea Raso / lapresse
07-10-2010 Milan, Italy
"Il Giornale" ' s Press conference
in the photo:Alessandro Sallusti,Vittorio Feltri
© Andrea Raso / lapresse 07-10-2010 Milano, Italia cronaca Minacce alla Marcegaglia, perquisita la sede del quotidiano ‚Il Giornaleé Indagati il direttore Sallusti e Porro Conferenza stampa de "Il Giornale" nella foto:Alessandro Sallusti,Vittorio Feltri © Andrea Raso / lapresse 07-10-2010 Milan, Italy "Il Giornale" ' s Press conference in the photo:Alessandro Sallusti,Vittorio Feltri

In un eccesso di autocelebrazione oggi Libero pubblica la trascrizione di un’intervista pubblica fatta a Cortina dal “noto giornalista televisivo Marino Bartoletti” a Vittorio Feltri, da poco divenuto comproprietario e direttore editoriale del quotidiano. Veniamo quindi a sapere che a un certo punto, a Cortina, Feltri ha risposto così sul tema del prossimo presidente della Repubblica:

«Io non credo – e sinceramente non mi auguro – che sia Berlusconi: anche se penso che con lui il Quirinale diventerebbe un luogo, come dire, più… divertente».

Se lui va al Quirinale abbiamo finito di vivere, per le cose che dicevamo prima.

Tanto è bastato perché il suo ex vice e sodale di molte “battaglie” al Giornale, e oggi direttore di quel quotidiano, decidesse già ieri di scrivere in un editoriale pubblicato stamattina quanto segue.

A cambiare bandiera è anche Vittorio Feltri. Il giornalista, fino a ieri tra i più autorevoli sostenitori del premier, in un incontro pubblico a Cortina, ha detto che Silvio Berlusconi non ha i numeri per candidarsi a capo dello Stato e che sarebbe addirittura meglio che non si ricandidasse neppure a premier. Fini, Bocchino e Di Pietro possono contare su un nuovo alleato?

La si può derubricare come polemichetta di un mattino, ma un’accusa di voltagabbana e addirittura “alleato di Di Pietro” è infamante abbastanza negli ambiti dei giornali filoberlusconiani da indicare che qualcosa sta cambiando nella convivenza dei due quotidiani: finora rivali commerciali ma complici politici, oggi pare assai meno rispettosi.