Il nuovo logo di Starbucks
Via la scritta "Starbucks Coffee", rimane solo la sirena verde
Starbucks Corp. ha presentato ieri il suo nuovo logo, che sarà composto ormai soltanto dalla famosa sirena verde e perderà quindi la scritta “Starbucks Coffee”. Solo che – un po’ come successo qualche mese fa con GAP – su internet circola già parecchio malumore nei confronti del nuovo logo, come rileva la CNN.
Starbucks è una catena internazionale di caffetterie nata a Seattle che negli anni si è guadagnata fiumi di appassionati frequentatori in giro per il mondo, tanto da avere oggi oltre diciassette mila negozi in quarantanove paesi diversi. Gli italiani la conoscono solo per via delle loro esperienze di vita o turismo all’estero, dove molti ne sono stati conquistati e altri infastiditi dalle pretese di imitazione del “nostro caffè”: in Italia non ci sono punti vendita di Starbucks e a lungo la stessa azienda ha detto di non avere progetti per il nostro Paese, vista la diffusione capillare di bar in cui è possibile consumare caffè e cappuccino a prezzi di gran lunga inferiori di quelli offerti dalla catena. Per non parlare dei rischi della sfida alla “tradizione italiana” del caffè. Qualche mese fa però hanno cominciato a circolare alcune voci riguardo l’imminente apertura di due negozi Starbucks, a Roma e a Milano.
Durante il 2011 ricorre il quarantesimo anniversario dalla fondazione di Starbucks, che intende marchiare l’evento con un nuovo logo che segni il passaggio della società in “un nuovo capitolo della nostra storia”. Il presidente di Starbucks, Howard Schultz, ha spiegato le ragioni del cambio in un articolo pubblicato sul sito della società. Schultz scrive che “la sirena è stata lì per tutti i quarant’anni della storia di Starbucks” e che comunque il nuovo logo – che comincerà a essere utilizzato in giro dal prossimo marzo – non sarà l’unica novità in vista per la società in occasione del quarantennale.
È vero che ogni cambio di logo – anche il migliore e più azzeccato – genera sempre critiche e insofferenze da parte degli ammiratori più appassionati. Ed è vero che il marchio di Starbucks è uno dei più conosciuti al mondo e quindi è comprensibile e fisiologico che ci sia, almeno all’inizio, una fase di smarrimento e disorientamento generale. A leggere i commenti all’articolo di Schultz, però, sembra che questo disorientamento sia piuttosto diffuso. Molte persone si lamentano dell’eliminazione delle parole “Starbucks Coffee” dal logo e la considerano una scelta “insensata”, altre scrivono semplicemente che preferivano quello vecchio. Ci sono anche quelli a cui piace, comunque. A molti – e alla stessa CNN – la storia sta ricordando quanto accaduto di recente a GAP, noto marchio di abbigliamento statunitense costretto a tornare sui suoi passi dopo aver effettuato un contestatissimo cambio di logo.