I narcos messicani minacciano anche il Guatemala
Vogliono il controllo sul corridoio che collega Messico e Honduras
Un gruppo di narcos messicani ha minacciato di scatenare una guerra nel nord del Guatemala, dove il governo aveva già dichiarato lo stato d’emergenza lo scorso 19 dicembre.
Alcuni uomini armati appartenenti a Los Zetas ha costretto le stazioni radio della città di Coban a trasmettere il loro avvertimento, dopo avere minacciato di dare fuoco agli uffici della radio e di uccidere tutti i giornalisti se le loro richieste non fossero state rispettate. “In questo paese inizierà una guerra: nei centri commerciali, nelle scuole e nelle stazioni di polizia”, diceva il messaggio.
L’amministrazione di Colon aveva già dichiarato lo stato d’assedio in tutta la provincia settentrionale dell’Alta Verapaz, che è ormai diventata il corridoio principale dei traffici di droga tra Honduras e Messico e rifugio per i narcos appartenenti al gruppo Los Zetas.
Il presidente del Guatemala, Alvaro Colom, ha ribadito che il suo paese non ha nessuna intenzione di lasciare campo libero ai narcos: “Continueremo a combattere Los Zetas con forza, le loro minacce non mi intimoriscono”, ha detto durante un recente evento pubblico.
La dichiarazione dello stato d’emergenza dà alle forze di polizia il potere di detenere sospetti e di fare perquisizioni senza avvisi di garanzia, oltre a limitare la libertà di spostamento e il diritto di assemblea. Le autorità di Colon hanno fatto sapere di avere già catturato oltre venti sospetti narcotrafficanti nelle ultime settimane e di avere confiscato armi automatiche e piccoli velivoli.
Los Zetas, originariamente costituiti a partire da un gruppo di disertori dell’esercito messicano, un tempo erano il braccio armato del cartello della droga messicano conosciuto con il nome di “Cartello del Golfo”. Dopo essersi separati, hanno iniziato a condurre una battaglia contro i loro ex capi per il controllo sui traffici di droga.