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  • Martedì 28 dicembre 2010

Perché in Nigeria continuano le violenze

Si tende a spiegare gli scontri tra musulmani e cristiani come scontri etnici, ma i motivi sono più complessi

Ogni anno centinaia di persone muoiono negli scontri etnici e religiosi in Nigeria. Solo duemila sono state uccise negli ultimi dieci anni nello stato di Plateau, lo stesso in cui sabato scorso, la vigilia di Natale, sono morte almeno 80 persone nelle violenze tra musulmani e cristiani a Jos, la capitale della regione. Ora la polizia sta pattugliando le aree dove sono sfociate le tensioni e la situazione si è relativamente calmata, ma il problema è lungi dall’essere risolto. Se, scrive BBC, in molti liquidano il problema con i termini “scontri etnici” e “scontri religiosi”, le motivazioni che stanno dietro questa guerra civile sono più complesse, e ruotano anche intorno a politica e denaro.

La Nigeria è divisa tra musulmani, cristiani e tribù che seguono religioni animiste. La lotta tra le due religioni principali si fa sentire soprattutto a Jos, la capitale del Plateau, uno stato in cui si scontrano la maggioranza cristiana (principalmente di etnia Tarok, Berom e Tiv) e i musulmani (di etnia Fulani e Hausa), che vorrebbero introdurre la Shari’a, la legge islamica. Mentre i cristiani sono solitamente agricoltori, i musulmani sono soprattutto nomadi che vivono d’allevamento e baratto. In Nigeria, scrive sempre BBC, la carriere politica è vista spesso come un modo per fare soldi per te o la tua comunità. L’80 per cento del prodotto interno lordo passa attraverso le amministrazioni governative, nazionali e locali, e non è raro che i politici provino ogni strada per riuscire a essere eletti o rimanere al potere, compreso lo sfruttamento dell’odio tra i gruppi etnici.

A peggiorare la situazione, la Nigeria divide i suoi cittadini tra “nativi” e “coloni”. Se i cristiani sono considerati principalmente nativi, i musulmani vengono spesso classificati come coloni, nonostante vivano nel paese ormai da generazioni e non abbiano memoria del loro luogo d’orgine. Ai coloni, quindi soprattutto ai musulmani, è proibito occupare determinate posizioni governative, e lo stato non paga la loro educazione. Elementi che aumentano sensibilmente la sensazione di discriminazione. Il governo ha inviato l’esercito nelle zone più colpite dalle violenze, ma c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto perché raramente le autorità puntano a colpire chi organizza i gruppi e gli scontri, e si limitano a fermare gli scontri combattendo contro i militanti. Nel 2011 si terranno le elezioni, nella speranza che la situazione possa migliorare.

Reuters ha elencato gli scontri più significativi avvenuti negli ultimi dieci anni.

2000
Migliaia di morti nel nord della Nigeria: i cristiani si oppongono alla proposta musulmana di introdurre la Shari’a, la legge islamica, nello stato di Kaduna.

Settembre 2001
Circa un migliaio di morti in seguito alle preghiere dei musulmani a Jos, numerose chiese e moschee a fuoco.

Novembre 2002
La Nigeria abbandona il concorso di Miss Mondo che si tiene ad Abuja. La decisione arriva dopo la morte di almeno 216 persone a Kaduna, a causa di una frase in un articolo di un quotidiano che suggerisce che Maometto, se fosse vivo, probabilmente sposerebbe una delle partecipanti a Miss Mondo.

Maggio 2004
Centinaia di persone, soprattutto musulmani di etnia Fulani, vengono uccisi dai militanti cristiani Tarok a Yelwa, una città della Nigeria centrale. I sopravvissuti dicono di avere seppellito 630 cadaveri.

Qualche settimana più tardi, scontri tra musulmani e cristiani a Kano, una città del nord. I leader delle comunità cristiane parlano di circa 500/600 persone, principalmente cristiani, morte in due giorni.

Febbraio 2006
Almeno 157 persone muoiono in una settimana di scontri tra musulmani e cristiani. Le violenze iniziano a Maiduguri, una città nel nordest della Nigeria, durante le proteste musulmane contro le vignette danesi su Maometto. I cristiani si vendicano attaccando nel sud del paese.

Novembre 2008
Scontri tra bande di musulmani e cristiani a Jos, nati in seguito a una contestata elezione politica locale, in cui muoiono almeno 700 persone.

Febbraio 2009
Il governatore dello stato di Bauchi impone un coprifuoco notturno il giorno successivo a scontri in cui sono state bruciate chiese e moschee e undici persone hanno perso la vita.

Luglio 2009
Boko Haram, un’organizzazione che chiede l’entrata in vigore della Shari’a, lancia diversi attacchi a Bauchi dopo l’arresto di qualcuno dei suoi membri. La situazione degenera: il leader dell’organizzazione Mohammed Yusuf viene ucciso, e nei successivi cinque giorni vengono uccise circa 700 persone, secondo i dati della Croce Rossa.

Dicembre 2009
Almeno 40 persone vengono uccise negli scontri tra le forze di sicurezza nigeriane e i membri di un gruppo islamici a Bauchi, armati di maceti.

Gennaio 2010
Muoiono circa 400 persone negli scontri tra le bande musulmane e cristiane a Jos, la maggior parte per colpi d’arma da fuoco.

Marzo 2010
Centinaia di persone vengono uccise negli scontri tra i pastori islamici e gli abitanti cristiani dei villaggi Dogo Nahawa, Zot e Ratsat, poco a sud di Jos. Le stime indicano 300 morti.

Foto di: STR/AFP/Getty Images