Due uomini impiccati oggi in Iran
Uno accusato di spionaggio al servizio di Israele, l'altro di essere un nemico di Dio
Due uomini sono stati impiccati questa settimana in Iran: uno accusato di spionaggio al servizio di Israele, l’altro accusato di essere un nemico di Dio.
L’agenzia di stato iraniana IRNA ha dato la notizia dell’esecuzione di Ali Akbar Siadati, che sarebbe avvenuta oggi dopo la conferma della condanna a morte emessa dal tribuanle di Teheran la scorsa settimana. Secondo il rapporto pubblicato dall’agenzia, Siadati avrebbe iniziato a collaborare con gli agenti del Mossad – i servizi segreti israeliani – nel 2004 e sarebbe stato arrestato nel 2008 mentre cercava di lasciare l’Iran.
Siadati è stato accusato di avere passato a Israele informazioni sulle risorse militari iraniane, inclusi dettagli sul numero di jet, aerei da combattimento e localizzazione delle basi militari. Secondo le autorità iraniane, Siadati avrebbe incontrato i rappresentanti dei servizi segreti israeliani durante alcuni viaggi in Turchia, Tailandia e Olanda. E avrebbe confessato di avere fornito informazioni riservate in cambio di 60mila dollari, circa settemila per ogni incontro.
La televisione iraniana PressTv ha poi riportato la notizia dell’esecuzione di un secondo uomo, Ali Saremi. Anche lui sarebbe stato impiccato oggi in un carcere di Teheran perché accusato di essere un mohareb, un nemico di Dio. Dopo le proteste seguite alle elezioni del 2009 in Iran, molte persone sono state condannate a morte con questa accusa.
Negli ultimi mesi le autorità di Teheran hanno arrestato molte persone con l’accusa di spionaggio, soprattutto in relazione al programma nucleare iraniano. Lo scorso giugno l’ONU aveva approvato un quarto pacchetto di sanzioni contro l’Iran, che rifiuta di interrompere i suoi programmi di ricerca per la produzione di uranio impoverito – una sostanza ottenuta come scarto del procedimento di arricchimento dell’uranio – che può essere usata come combustile nelle centrali nucleari ma anche come principale elemento detonante nelle armi nucleari.
Lo scorso agosto l’Iran ha inaugurato la sua prima centrale nucleare con l’aiuto della Russia. Il governo assicura che il programma è destinato solo alla produzione di energia, ma la comunità internazionale, con in testa Stati Uniti e Israele, è convinta che sia finalizzato alla realizzazione di armi atomiche.