L’Unione Europea chiede spiegazioni sull’Auditorium di Ravello
Adesso sull'opera di Oscar Niemeyer mai utilizzata si vogliono fare i conti
Il nodo dell’Auditorium di Ravello, prodigio architettonico costato un sacco di soldi e utilizzato quasi mai, comincia ad arrivare al pettine dell’Unione Europea. Lo racconta oggi il Corriere della Sera riprendendo un articolo del Guardian.
Spiega cortesemente il sito su Internet, all’indirizzo www.auditoriumoscarniemeyer.it: «Il sito è in manutenzione, nei prossimi (sic) giorni sarà nuovamente online con una nuova veste grafica. Ci scusiamo per il disagio». Ma il «disagio» è lunghetto, dura da oltre un lustro. E la «manutenzione», nella realtà vera e non in quella di Internet, in questo caso è un maldipancia infinito. Prima tre anni di autorizzazioni promesse e cancellate, tra furibonde polemiche ambientali, poi altri tre anni di lavori, poi ancora un’inaugurazione ufficiale a gennaio del 2010, infine 11 mesi di porte quasi sbarrate: così oggi l’Auditorium di 400 posti realizzato a Ravello su progetto del gran vecchio Oscar Niemeyer (103 anni appena compiuti) è come una nave pronta al varo ma che non salpa mai, ormeggiata alla costa amalfitana. E costata un bel po’: circa 16 milioni di euro, secondo voci in attesa di conferma, e fra questi ben 5 milioni già concessi dall’Unione Europea. Che ora chiede, per così dire, di veder le ricevute: contatti informali richiesti da Bruxelles sono infatti in corso fra la Commissione Europea e la Regione Campania, perché Bruxelles vuole chiarire— come ha riportato un malizioso articolo del britannico Guardian — «per quando sia prevista l’apertura della sala concerti, e quale sia il quadro reale della situazione».
(continua a leggere sul sito del Corriere della Sera)
– Il Post: Che fine ha fatto l’Auditorium di Ravello?