Google vuole liberarsi del tasto Caps Lock
È un retaggio del passato, lo usano in pochi e per evitare errori aCCIDENTALI sarà sostituito con un tasto per le ricerche
Il Cr-48 è un computer portatile, è stato realizzato da Google, funziona con il nuovo Chrome OS e non è in vendita perché serve semplicemente al motore di ricerca per testare il proprio sistema operativo. Il laptop di Google non ha un disco rigido, non ha i soliti tasti per le funzioni (quelli da F1 a F12) e, soprattutto, non ha più il tasto Caps Lock (Blocco Maiuscole), QUELLO PER SCRIVERE CON TUTTI I CARATTERI IN MAIUSCOLO SENZA TENERE PREMUTO “SHIFT”. Il motore di ricerca vuole disfarsi del tasto, sempre meno utilizzato e ritenuto un ricordo del passato legato alle vecchie macchine da scrivere, come ricorda Christopher Beam su Slate.
Ciò che davvero lascia sorpresi dell’annuncio di Google non è tanto il fatto che il motore di ricerca voglia liberarsi del Caps Lock, ma semmai il fatto che questo tasto sia durato così a lungo. Il Blocco Maiuscole è nato con le macchine da scrivere. La prima macchina da scrivere a comprendere sia i caratteri maiuscoli che minuscoli fu la Remington n. 2, introdotta nel 1878. (Prima di quel momento, le macchine da scrivere usavano solo caratteri maiuscoli. Smettetela di urlami contro, scrittori del diciannovesimo secolo!) I caratteri maiuscoli erano ottenuti premendo il tasto “shift” che spostava letteralmente il carrello così che una parte differente del martelletto – la stanghetta sulla cui estremità si trovava il carattere maiuscolo – potesse colpire il nastro inchiostrato.
Tenere premuto il tasto “Shift” (Maiuscola) era però faticoso e a lungo andare complicava la digitazione dei testi: il tasto faceva leva sul carrello per sollevarlo e richiedeva quindi una discreta forza. I produttori di macchine da scrivere decisero allora di aggiungere un nuovo tasto per bloccare il tasto delle maiuscole e mantenere alzato il carrello. Il tasto si chiamava “Shift Lock” e consentiva di enfatizzare alcune parti del testo battuto a macchina, poiché non c’erano altre opzioni disponibili come il grassetto e il corsivo.
Quando nacquero i primi computer, quello del blocco per le maiuscole si rivelò l’ultimo dei problemi: i primi modelli consentivano di scrivere con le sole lettere maiuscole. Le cose cambiarono quando dagli elaboratori grandi quanto una stanza si passò ai primi computer commerciali per smanettoni e appassionati. Tra gli anni Settanta e gli Ottanta i produttori di computer introdussero sui mercato i loro nuovi modelli cercando di renderli il più familiari possibili ai clienti. E un modo per farlo era quello di dotarli di tastiere del tutto simili a quelle delle macchine da scrivere, Caps Lock compreso.
Per i primi anni, il Blocco Maiuscole non ebbe una posizione fissa sulle tastiere: alcuni produttori lo collocarono nella parte destra delle QWERTY, mentre altri a sinistra, al di sotto del tasto per le maiuscole. Le cose cambiarono nel 1984 quando IBM mise sul mercato la propria tastiera Modello M, che aveva il tasto Caps Lock a sinistra, al di sopra del tasto Shift, dove si trova ancora adesso Google permettendo. I primi tasti per il blocco delle maiuscole rimanevano premuti come sulle macchine da scrivere, poi si decise di sostituire il meccanismo con un piccolo LED che si illumina quando si preme sul tasto.
A partire dal ventunesimo secolo, ricorda Beam, il Blocco Maiuscole è diventato una funzione sostanzialmente obsoleta. Salvo alcuni rari casi, come alcuni linguaggi di programmazione che richiedono ancora l’inserimento delle stringhe di codice con caratteri maiuscoli, è sempre più raro che uno si metta lì a scrivere tutto in maiuscolo. Certo, ci sono le eccezioni dei commentatori che vogliono farsi sentire e decidono di scrivere tutto in maiuscolo, cioè sbraitando secondo l’etichetta della Rete.
Caps Lock, inoltre, si trova lì accanto alla lettera “A” e così capita a volte di premerlo aCCIDENTALMENTE. Quello spazio sulla tastiera potrebbe essere utilizzato in maniera più produttiva, magari per un secondo tasto “Invio”, speculare a quello che si trova a destra nella QWERTY, o per un altro tasto “Control”. Il Blocco Maiuscole è rimasto al suo posto probabilmente per inerzia tecnologica.
Le società che producono computer per lungo tempo sono state ossessionate dai problemi di compatibilità e dal far supportare ai nuovi prodotti i vecchi programmi. È più probabile che le persone acquistino nuovi computer, almeno così si pensa, se poi potranno ancora utilizzare i loro vecchi file e non dovranno cambiare le loro abitudini. Così i computer hanno sempre aggiunto cose nuove: più tasti, più programmi, più funzionalità. Questa è la logica che sta dietro al Caps Lock dalle macchine da scrivere ai computer, e probabilmente ogni progettista di una nuova tastiera è arrivato a pensare la stessa cosa: perché aggiustare qualcosa che funziona ancora?
Bisogna però ammettere che il Blocco Maiuscole ha ancora la sua utilità per alcuni utenti. Consente, per esempio, di lavorare più rapidamente nell’inserimento dello HTML, il codice con il quale sono costruite le pagine del Web come quella che state leggendo; permette di mettere in evidenza alcune parole senza ricorrere al grassetto o al corsivo; nei videogiochi consente di compiere alcune azioni preimpostate. Ma in realtà i programmi per scrivere in HTML hanno spesso delle scorciatoie per le maiuscole, senza dover usare Caps Lock, e l’inserimento di grassetti e corsivi non è poi così complicato, basta la combinazione di un paio di tasti.
Quelli di Google hanno valutato i pro e i contro e alla fine hanno deciso di sacrificare il Caps Lock per sostituirlo con un tasto che conoscono molto bene e che secondo loro potrà fare la differenza: quello per compiere le ricerche online. Sul loro laptop creato apposta per testare le funzionalità del nuovo Chrome OS, è sufficiente premere il tasto con la lente d’ingrandimento, al posto di Blocco Maiuscole, per avviare una ricerca online senza dover spostare le mani dalla tastiera.
Se questa nuova impostazione sarà recepita dai produttori di computer, il Caps Lock potrebbe rapidamente sparire dalle tastiere dei computer portatili, per sopravvivere solo sulle tastiere ormai datate che vi ostinate a usare nonostante abbiate cambiato il computer almeno un paio di volte negli ultimi anni. Il mutamento potrebbe interessare la stessa lingua e portare a un uso sempre più ridotto delle maiuscole, per lo meno online. Scrivere senza le iniziali maiuscole rende più rapida la digitazione e sempre più persone inviano email, scrivono sui social network e si scambiano informazioni senza ricorrere al tasto per le maiuscole. Non a caso, la tastiera del nuovo computer di Google ha i tasti con tutte le lettere in minuscolo, a differenza della QWERTY che abbiamo ogni giorno sotto al naso.