Ancora ignoto l’aggressore di “Cristiano”
Un video lo mostra che colpisce un altro manifestante con un casco, martedì a Roma: secondo il Fatto oggi era "in procinto di costituirsi"
Il video era molto circolato nelle ultime 24 ore. Tra le immagini delle violenze durante le manifestazioni degli studenti di martedì a Roma, ce n’erano alcune molto impressionanti – pochi secondi – di un giovane che prima cercava di difendere un blindato della polizia dall’attacco di alcuni manifestanti e poi improvvisamente andava a colpire in faccia uno di questi con il casco che teneva in mano. Il ragazzo colpito si chiama Cristiano e ha 15 anni: sarà operato lunedì.
Stamattina il Fatto raccontava le condizioni del ragazzo:
Il giovane è ricoverato al reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale San Giovanni, e sarà operato lunedì. I sanitari escludono che sia in pericolo di vita, malgrado le condizioni siano serie. “Nella sfortuna – spiegano – al ragazzo è andata bene. Una botta simile, ricevuta a freddo e senza che se la aspettasse, poteva costargli la vita, mentre se la caverà con qualche settimana di prognosi”.
Raggiunto ieri in ospedale da ilfattoquotidiano.it, il ragazzo ha spiegato che cosa abbia tirato alle forze dell’ordine: un frutto, perché assieme ai suoi compagni di scuola aveva deciso di mandare un segnale ironico a un “governo oramai alla frutta”.
Il racconto di Cristiano in ospedale è stato pubblicato sul Tempo. Sull’identità dell’aggressore si sono accavallate molte ipotesi: il suo comportamento ha suggerito a molti che fosse un “infiltrato” della polizia, ma il Fatto smentisce questa ricostruzione.
L’aggressore è un universitario trentenne di Roma e, a quanto risulta al fattoquotidiano.it, nella giornata di ieri ha maturato la decisione di consegnarsi alle autorità. Sempre questo pomeriggio, l’assemblea degli studenti delle scuole in agitazione di Roma e quella degli universitari della Sapienza in un comunicato hanno giudicato il gesto “ingiustificabile, gravissimo ed estraneo alle pratiche condivise dal movimento studentesco ma soprattutto un atto che suscita rabbia, disgusto ed indignazione”. I giovani hanno espresso la loro solidarietà a Cristiano e hanno ribadito il loro rifiuto di “ogni tentativo di strumentalizzare questo episodio per creare divisioni interne al movimento”.
Insomma, l’aggressore è uno studente. E martedì scorso era in piazza assieme ad altre centinaia di migliaia di persone a manifestare contro il ddl Gelmini e contro la fiducia al governo Berlusconi. Quello che tutt’ora rimane da capire è il motivo che lo ha spinto ad aggredire così violentemente un suo compagno di manifestazione.
I genitori e gli amici di Cristiano hanno aperto una pagina su Facebook per rintracciare l’aggressore, e domenica pomeriggio hanno scritto:
Cristiano è sveglio ma ancora in prognosi riservata. I suoi genitori non vogliono assolutamente che il fatto venga strumentalizzato politicamente. Quello che davvero preme loro è che l’aggressore di Cristiano venga assicurato alla giustizia quanto prima.
Ma domenica sera l’annuncio del Fatto che l’aggressore si sarebbe costituito presto non aveva conferme.