Chávez vuole governare il Venezuela per decreto
Il presidente venezuelano Chavez è a un passo dal governare senza bisogno dell'approvazione parlamentare
Il presidente venezuelano Hugo Chávez ha vinto la prima delle due votazioni necessarie per ottenere il potere di governare per decreto, quindi approvando le leggi senza la necessità della discussione e dell’approvazione parlamentare. Secondo il presidente si tratta di una misura d’emergenza per affrontare le recenti alluvioni che hanno ucciso 40 persone e ne hanno sfollate circa 140mila; secondo l’opposizione è invece una manovra per accentrare ancora più su di sé il potere in vista del 5 gennaio, quando verrà formato un nuovo parlamento.
Domani è previsto il secondo voto in parlamento, e la misura non dovrebbe avere difficoltà a passare: l’Assemblea Nazionale del Venezuela è formata quasi unicamente da membri della maggioranza, perché nel 2005 l’opposizione si rifiutò di partecipare a elezioni che considerava irregolari. Se la misura venisse approvata, Chávez potrebbe legiferare autonomamente in campi che vanno dall’economia alla sicurezza. Nel corso della sua presidenza, che dura ormai da undici anni, Chávez ha governato per decreto altre tre volte, che ha usato per approvare più di un centinaio di leggi. Tra queste, particolarmente discusse furono la nazionalizzazione di parte del settore petrolifero e l’aumento del numero dei giudici della corte suprema.
Abbiamo già scritto dei gravi problemi economici del Venezuela sottolineati dai rapporti dell’ambasciata americana pubblicati da Wikileaks, e sono note le denunce delle organizzazioni umanitarie riguardo le deficitarie condizioni sociali e democratiche del paese. È probabile, scrive Al Jazeera, che Chávez voglia governare per decreto con l’obiettivo di risollevare le finanze del paese. Chávez ha annunciato un aumento delle tasse sulle imposte, ed è possibile che prosegua nel tanto vociferato piano di svalutazione della moneta. Le altri leggi nell’agenda di governo riguardano la possibilità dello stato di rilevare le proprietà sfitte, di acquisire parte dei guadagni delle banche e regolamentare internet.
Il prossimo 5 gennaio si insedierà il parlamento eletto alle elezioni dello scorso settembre, che — rispetto all’attuale — presenterà un numero molto maggiore di politici dell’opposizione. Questi definiscono «illegittima» la possibile decisione di governare per decreto oltre quella data, perché impedirebbe alla nuova opposizione di poter governare.
«Questa è follia, una mancanza di rispetto per la volontà del popolo, un colpo di stato contro la Costituzione. Si sta consolidando sempre più come dittatore», ha detto Pastora Medina, politico all’opposizione.
Sprezzante la risposta del presidente, che alla televisione di stato ha riso dell’opposizione definendola «matta» e «bisognosa di Valium». Prima dell’annuncio, Chávez ha portato le telecamere nel suo palazzo presidenziale, dove ha parlato con le famiglie di senzatetto che sta ospitando.