La persona più odiata dell’Uzbekistan
È la figlia del presidente, secondo i documenti di Wikileaks
Uno dei paesi che escono peggio dai documenti diffusi da Wikileaks è sicuramente l’Uzbekistan, descritto dai diplomatici americani come un incubo di corruzione, criminalità organizzata, lavori forzati nei campi di cotone e torture. Molti dei cable, in particolare, parlano della figlia maggiore del presidente uzbeko Islam Karimov. Si chiama Gulnara Karimova, ha 38 anni, e viene definita «la persona più odiata del paese».
Secondo quanto riportato in diversi rapporti redatti dall’ambasciatore Jon R. Purnell, Gulnara si sarebbe assicurata il controllo di posizioni dominanti in praticamente tutti i settori principali dell’Uzbekistan. È allo stesso tempo la donna d’affari, la popstar, la stilista e la diplomatica più famosa dell’Uzbekistan. Ha cantato con Julio Iglesias, ha pubblicato un singolo con il nome d’arte GooGooSha. Ha fatto beneficenza. Ha disegnato gioielli. Si è laureata ad Harvard. Ha fatto il vice ministro degli esteri. Ha fatto l’ambasciatore in Spagna e poi alle Nazioni Unite, a Ginevra. È anche insegnante di Economia e Diplomazia Mondiale all’Università di Tashkent.
Gulnara viene citata per la prima volta nei documenti dell’ambasciata americana in Uzbekistan nel febbraio del 2004. Il rapporto dell’ambasciatore Purnell descrive nei dettagli la sua turbolenta vita notturna con la sorella minore Lola. «L’ha raggiunta verso le tre di notte. Lola era arrivata a bordo di una Porsche Cayenne e aveva ballato per tutto il tempo con il suo fidanzato con l’aria da teppista in un club di cui lei sembra essere la proprietaria. Il locale serve grosse quantità di alcol importato, che è contro la legge».
I rapporti successivi descrivono la scalata di Gulnara nella società uzbeka, avvenuta acquistando quote di tutte le aziende più importanti. «Gulnara ha acquistato quote di Zeromax (la più grande azienda privata del paese, ndr) grazie a un accordo con un boss mafioso locale e ha comprato quote anche di Coca Cola Bottles». La compagnia telefonica Skytel, che si era rifiutata di venderle una quota della sua società, si è vista mettere la sua frequenza fuori servizio su ordine del governo. «La maggior parte degli uzbeki pensano che Gulnara sia soltanto una persona assetata di potere, che usa il padre per eliminare le persone o le aziende che ostacolano il suo cammino… continua ad essere la persona più odiata del paese».
In generale, il ritratto dell’Uzbekistan tratteggiato dai diplomatici americani non fa altro che rafforzare quanto già detto dall’ambasciatore britannico Craig Murray, che nel 2004 fu costretto a lasciare il suo incarico proprio per avere denunciato il regime uzbeko. «Ci sono relazioni molto strette tra la criminalità organizzata e il governo dell’Uzbekistan», si legge in uno dei cable «gli appalti di entrambi i settori pubblico e privato vengono regolarmente “comprati”».